Nel nostro Paese, l'importanza strategica del comparto enogastronomico, quale egmento di turismo, è andata progressivamente crescendo nel corso degli anni, ivenendo la motivazione principale dello sposamento di alcune fasce di utenti e ollocandosi, a tutti gli effetti, fra i cosiddetti "turismi emergenti". Proprio per le olteplici valenze assunte da tale tipologia di fruizione turistica, il turismo eogastronomico si è candidato a rappresentare a tutti gli effetti una forma di turismo ulturale. Difatti, proprio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei territori gricoli e vitivinicoli destinati a rappresentarne la cornice naturale, esso propone un uovo modo di vivere la vacanza, associandola alla visita ad aziende vinicole e groalimentari, con degustazione dei vini e prodotti tipici e talvolta di piatti locali.
Tutto ciò, offre al turista l'opportunità di entrare pienamente in contatto con la realtà el luogo e, attraverso la partecipazione diretta agli usi e alle abitudini dei territori urali visitati, di fare un'esperienza di vita che lo arricchisce. Un altro importante aspetto del turismo enogastronomico riguarda il fatto che esso concorre alla destagionalizzazione dei flussi turistici in quanto è praticabile durante tutto il corso dell'anno e quindi anche in momenti tradizionalmente considerati di "bassa stagione". Tale tipologia di turismo è, peraltro, in perfetta sintonia con i dettami della politica agricola europea di tutela delle produzioni agroalimentari di qualità. Interessante sottolineare le ricadute positive di questa forma di turismo sul territorio e, soprattutto, sul mercato dei prodotti locali, che si manifestano anche dopo che il turista ha fatto ritorno alla propria residenza, in quanto incidono sulle sue abitudini alimentari ed incrementano le vendite di tali prodotti.
Il nuovo modo di concepire il turismo, unitamente alla crescente personalizzazione del "pacchetto turistico", ha fatto esplodere, nel giro di un decennio, i fenomeni dell'agriturismo e del turismo enogastronomico che, pur mantenendo i loro caratteri distintivi, sono inevitabilmente interconnessi tra di loro. La ristorazione, difatti, costituisce uno dei punti di forza dell'attività agrituristica poiché diviene un momento strategico di valorizzazione dei prodotti dell'azienda, siano essi freschi che trasformati. Le parole d'ordine per il settore della ristorazione agrituristica sono tre: territorio, stagionalità, tradizione.
La stretta connessione con il territorio è facile da intuire, perché l'agriturismo consiste, soprattutto, nell'offerta di prodotti dell'agricoltura locale, dell'azienda ospitante e delle aziende agricole della zona. Tali prodotti non vengono impiegati solamente nella somministrazione dei pasti, ma vengono destinati anche alla vendita diretta agli ospiti, desiderosi di portarsi a casa un "souvenir" che abbia il sapore autentico del luogo appena visitato.
Altro carattere cardine della ristorazione agrituristica è la stagionalità. La cultura gastronomica contadina è segnata dai momenti di raccolta e dalla distribuzione delle produzioni alimentari; pertanto, la tavola dell'agriturismo deve essere capace di fotografare tutto questo, restituendo agli ospiti la conoscenza dei periodi in cui è disponibile il prodotto migliore a minor prezzo. Ai predetti elementi si somma quello della tradizione, non solo per la scelta di ricette tipiche della zona legate alla cultura contadina, ma anche per l'utilizzazione, nella preparazione dei piatti, di "materie prime" tradizionali. Pertanto, bisogna tenere conto che qualsiasi iniziativa di valorizzazione commerciale dei prodotti turistici enogastronomici deve basarsi su una preliminare comprensione delle aspettative e dei tratti distintivi che caratterizzano la domanda. A tal riguardo, tracciare un identikit ben definito del turista enogastronomico "tipo" è un obiettivo di difficile attuazione a causa delle molteplici variabili con cui è possibile interpretare questa specifica modalità di fruizione turistica. Relativamente alle motivazioni, emerge che la principale è quella di conoscere meglio il prodotto, l'acquisto risulta secondario, mentre i fattori di maggiore attrazione nella scelta della destinazione sono rappresentati da:
Si tratta di una domanda turistica che è allo stesso tempo complessa e attenta a elementi materiali e immateriali, di servizio e simbolici, quali:
In prospettiva, bisogna tener conto del notevole potenziale di crescita del segmento del turismo enogastronomico in Italia, grazie ad alcuni fattori di successo:
Inoltre, l'enogastronomia consente di soddisfare efficacemente alcune tendenze della domanda turistica che si sono oggi affermate, basti pensare a quelle fasce di consumatori che vogliono "vivere" la località di vacanza ricercando un contatto diretto ed immediato con elementi di identità quali: la storia, la cultura e le tradizioni del luogo visitato.
In quest'ottica, è importante tenere nella dovuta considerazione il fatto che il turista enogastronomico non vuole solo trovare prodotti di qualità tipici e garantiti, ma anche assaporare i piatti della cucina tipica o, ad esempio, incontrare il produttore. Per rispondere a tali aspettative risulta essere determinante avviare un proficuo sistema di relazioni da instaurare con i produttori, con gli operatori turistici ma anche con la comunità locale.
Anche rispetto alla domanda estera l'enogastronomia, secondo recenti indagini ENIT, per molti paesi (Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Stati Uniti), costituisce una delle principali motivazioni alla scelta dell'Italia, all'interno di un'offerta turistica più ampia, come sede del soggiorno. L'interesse enogastronomico è, spesso, secondo solo a quello dell'arte e della cultura italiana, di cui fanno parte anche le produzioni tipiche e la tradizione culinaria. Ciò è confermato anche dall'indagine condotta dall'Osservatorio Internazionale sul Turismo Enogastronomico dalla quale si evince che l'interesse da parte dei turisti europei per l'enogastronomia italiana sia, nel complesso, rilevante e rappresenti, indubbiamente, un punto di forza nella promozione del made in Italy.
L'attrattività dell'enogastronomia italiana, indicata molto spesso come il fattore più qualificante di vacanza in Italia, è confermata anche sotto il profilo dell'incidenza degli acquisti effettuati dai turisti durante il soggiorno in Italia. In particolare, i prodotti tipici sono, in assoluto, quelli maggiormente acquistati dai turisti esteri che, molto spesso, continuano a consumarli anche una volta rientrati nei loro paesi d'origine. Tutto ciò promuove, ovviamente, l'export italiano di qualità di vini e prodotti agroalimentari che, assieme ad arte e cultura, caratterizzano la notorietà del nostro Paese.
Essenziale è l'integrazione tra le diverse tipologie di offerta per la creazione di itinerari che passino attraverso la visita a cantine, ad aziende vinicole e vigneti, la fruizione di risorse ambientali e naturalistiche, ma che includano anche la visita ai tesori architettonici e artistici, l'utilizzo di strutture ricettive. In sostanza, un "leitmotiv" che si snodi attraverso le variegate sfaccettature che permeano il panorama turistico e culturale italiano.