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Aree rurali e sviluppo turistico

Aree rurali e sviluppo turistico
di Antonio Artale

Università degli Studi di Catania
Dipartimento di Economia e Impresa
Corso di Laurea i Economia e Gestione delle Imprese Turistiche
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Palma Parisi
Anno accademico: 2015/2016

2.3 - Le risorse turistiche ambientali

La Sicilia, punto di connessione tra il vecchio continente e l’Africa, per via della sue precoci primavere, inverni miti ed estati africane, riesce a regalare quasi tutto l’anno al turista, amante della natura, l’opportunità di svolgere attività legate al turismo verde, a basso impatto ambientale, riuscendo a soddisfare quel bisogno di entrare a contatto con risorse culturali–naturali autentiche. Oggi il turista è motivato a visitare i luoghi naturalistici per via dei nuovi approcci turistici che permettono di osservare e apprezzare la biodiversità in modo diverso, attraverso lo svolgimento di attività. Un esempio sono il turismo ricreativo, basato sul relax e visite nelle zone naturali e culturali; il turismo attivo, che permette di intraprendere attività sportive, o appositi itinerari (ciclistici, trekking, etc.); il turismo educativo, con lo scopo di apprendere e aumentare la propria conoscenza sui luoghi naturali e sulla biodiversità presente. Grazie alla localizzazione dei parchi, in prossimità delle aree rurali, si permette al turista in visita di poter usufruire delle risorse naturalistiche. La connessione che nasce tra l’attività in natura e le aree rurali avviene attraverso la componente culturale, storica e tradizionale che caratterizza il paesaggio rurale: senza la presenza di esse, l’attività turistica sarebbe una vacanza prettamente naturalistica, in quanto non esisterebbe connessione tra tradizione e cultura. Oggi i parchi regionali sono una delle realtà efficienti sia per la protezione dei delicatissimi ecosistemi, sia per la valorizzazione turistica, sportiva e didattica nelle aree montane. Il paesaggio naturale siciliano offre una moltitudine di scenari: isole, vulcano, boschi, fiumi, grotte, laghi, pantani e saline. Ad ogni ambiente corrisponde una preziosa varietà di botanica e faunistica tutelata, resa fruibile, agli appassionati, grazie ad una rete di parchi e riserve naturali.

Figura 6. Geo localizzazione dei parchi, riserve e aree protette in Sicilia

Aree rurali e sviluppo turistico - Immagine 20

Fonte: Brochure - L’isola Verde - Parchi, riserve e aree protette in Sicilia

Tabella 7. Legenda della figura 6

Aree rurali e sviluppo turistico - Immagine 21

La Sicilia presenta 5 polmoni verdi che si estendono da oriente ad occidente, affiancati da riserve ed aree protette, che insieme rappresentano un vasto patrimonio paesaggistico. I 5 principali parchi regionali sono:

  • Il parco dei Monti Sicani, creato nel 2014, è un parco che si estende tra le provincie di Agrigento e Palermo, e ha da offrire un paesaggio rurale con colline coltivate, anfratti rocciosi coperti da boschi e macchia mediterranea. Raggruppa quattro preziose riserve ricadenti nella valle del Sosio, Palazzo Adriano, Monte Carcaci, Monte Genuardo e Monte Cammarata.
  • Il parco fluviale dell’Alcantara si snoda lungo 50 km sul letto del fiume Alcantara, caratterizzato da un paesaggio geologico di estrema suggestione. Lungo la valle del fiume Alcantara si aprono piscine naturali in cui potersi rinfrescare dal caldo estivo. Nel parco è ideale l’attività di rafting.
  • Contiguo all’Alcantara, sorge il parco dei Nebrodi, che comprende le provincie di Messina, Catania ed Enna. Rappresenta quella parte di territorio con esplosioni e sfumature di verde, caratterizzato da spazi immensi. Paesaggi rurali e culture antichissime legate al lavoro appartengono a quest’area naturale.
  • Il parco dell’Etna è il polmone verde regionale che gode di maggiore notorietà. Oltre alle spettacolari eruzioni regalate dal vulcano, il parco d’ inverno offre attività sciistiche e paesaggistiche in mezzo alla natura. Il vulcano è fruibile in qualunque stagione ed è ideale per gli amanti del trekking ad alta quota.
  • Il parco delle Madonie, istituito nel 1988, si trova sul versante nord-ovest della Sicilia. Esso presenta lungo il suo dorso montuoso, arroccati sui pendii per motivi difensivi, decine di borghi medievali che conservano intatto il fascino del tempo. All’ interno del parco, si praticano coltivazioni antiche del grano, pastorizie e attività connesse ad essa.

All’interno di queste zone verdi è presente un immenso patrimonio di alberi monumentali e, grazie all’esistenza dei parchi, oggi sono tutelati e preservati. Un esempio sono gli ulivi, tassi e castagni secolari, come quello dei cento cavalli di S. Alfio alle pendici del vulcano Etna, ed è possibile trovare querce, cerri, faggi di straordinarie dimensioni che vivono indisturbati sulle alture delle montane più remote. Le attività naturalistiche continuano anche all’interno delle riserve e delle aree attrezzate gestite dall’Azienda forestale del Demanio, che offre avventure di facile accesso in angoli di natura silenziosa e incontaminata, come nei pantani di Vendicari, nella Riserva di Cava Grande del Cassabile, nella Riserva di Pantalica e nella Valle dell’Anapo. Oggi nelle aree tutelate vengono praticate sport come il free-climbing, il rafting, passeggiate a cavallo nei boschi, attività di speleologia e diverse attività escursionistiche in grotte risalenti a sei milioni di anni fa. Presenti anche sentieri per l'escursionismo di media difficoltà e per le passeggiate in mountain bike. Una nuova forma ricreativa è la creazione dei parchi avventura, rivolti ad un pubblico desideroso di divertirsi all’aria aperta e che hanno voglia di provare il brivido di arrampicarsi e percorrere percorsi lungo alberi e rocce. Nelle zone delle Gole dell’Alcantara, a Cassabile vicino Siracusa, e nei parchi dei Nebrodi e delle Madonie, è possibile svolgere attività di Cayoning, sport estremo che consiste nella discesa di strette gole percorse da corsi d’acqua. La discesa nel canyoning si effettua seguendo da monte verso valle il corso dell'acqua, camminando, nuotando o lasciandosi trascinare dall'acqua e superando i vari salti di quota che generano cascate e scivoli, mediante emozionanti discese su corda o se possibile a tuffo o scivolo, in vasche di acqua limpida e cristallina.
Oltre alla tutela rigida dei parchi e delle riserve, 245 comuni siciliani ospitano siti appartenenti alla Rete Natura 2000 (Direttiva 92/43/CEE “habitat”), uno dei principali strumenti di politica dell’Unione Europea per la conservazione della Biodiversità. Il progetto consiste in una rete ecologica diffusa all’interno della zona Europea, con l’obiettivo di garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna presente a livello comunitario. Ad esse appartengono aree alle quali si cerca di dare una garanzia tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonche´ tenendo in considerazione le particolarità regionali e locali. La direttiva cerca di dare valore a tutte quelle aree secolari dove uomo e natura hanno creato e mantenuto un equilibrio. Si pensi alle aree agricole che sono legate a numerose specie animali e vegetali, alcune di esse sono rare e minacciate, la cui preservazione è raggiungibile solo attraverso la valorizzazione delle attività tradizionale, come pascolo e agricoltura non intensiva. L’Obiettivo è quello di preservare le zone, oltre a quelle naturali, anche semi naturali (aree agricole tradizionali, boschi utilizzati, pascoli, etc.). Le zone appartenenti ad esse sono Siti di Interesse Comunitario (SIC), Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di protezione speciale (ZPS).

Figura 7. Comuni con siti appartenenti a Natura 2000

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Fonte: Ricerca di marketing I Distretti turistici per una Sicilia attraente e competitiva

Grafico 9. Confronto superficie siti “Natura 2000” tra regioni in Italia

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Fonte: Ricerca di marketing I Distretti turistici per una Sicilia attraente e competitiva

La Sicilia, rispetto al resto delle regioni italiani, ha la più vasta superficie territoriale appartenente ai Siti UE “Natura 2000”.

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