L’ISTAT riporta che, nel 2018, il pernottamento è stato riservato direttamente per c. il 70% dei viaggi. Rispetto al 2017, le prenotazioni dirette sono aumentate per le vacanze (+14,3%) e soprattutto per i viaggi di lavoro (+42,3%). Il 12,8% dei viaggi (+15,1%) è stato prenotato tramite agenzie, includendo anche quelle online. I viaggi con alloggio prenotato su Internet sono in costante crescita (+24,1%), in particolare quelli effettuati per motivi di lavoro (+30,3%). Nell’arco degli ultimi cinque anni, l’utilizzo del Web per prenotare l’alloggio è cresciuto molto, passando dal 54,6% nel 2014 al 68,9% nel 2018.
Oggi, in Italia, l’offerta di accoglienza turistica è consolidata anche da alloggi ecosostenibili, spazi nei quali sta crescendo un cambiamento non solo economico. Questi possono essere trovati per mezzo di agenzie di turismo virtuali, alias online travel agency (OTA), siti in cui è possibile cercare e prenotare prodotti e servizi di viaggio.
In pochi anni, con la rapidissima espansione di queste ultime, si è affermato il fenomeno della re-intermediazione online (cybermediation). La presenza delle OTA ha così generato una serie di cambiamenti nella promozione e commercializzazione dei servizi turistici, nonché nella reputazione delle strutture, se non addirittura di determinati territori. In particolare, i commenti e le recensioni dei turisti generano un effetto tipo manifesto (billboard effect), fenomeno che espone l’importanza per le strutture ricettive di essere visibili sulle vetrine online, dove potenziali ospiti raccolgono informazioni necessarie al loro soggiorno e, successivamente, acquistano i servizi che rispondono alle loro esigenze.
Tra gli esempi comuni di OTA si trovano Airbnb.com, Booking.com ed Expedia.com. In particolare, Airbnb si sviluppa nel contesto di un’economia collaborativa (sharing economy), dove gli utenti possono condividere spazi che altrimenti non sarebbero valutati. Un fenomeno economico che, in parte, può essere considerato un modello di sviluppo sostenibile, grazie alla riconversione di risorse sotto-utilizzate e all’impiego della tecnologia che permette a singoli soggetti di fare transazioni dirette per via telematica.
Rivolgendo l’attenzione a quelle imprese che non solo fanno parte di un’economia collaborativa, ma in cui sono posti obiettivi di sviluppo sostenibile, si trovano Ecobnb.it e Fairbnb.coop.
Riguardo la prima, Silvia Ombellini di Ecobnb fornisce altre informazioni per conoscere la realtà dell’ospitalità sostenibile in Italia:
C: Come si posiziona il mercato dell’ospitalità sostenibile italiano nel mondo?
S: Ecobnb raccoglie circa 3.000 ospitalità eco-sostenibili in tutto il mondo. Di queste 1.500 sono in Italia. Nel nostro paese ci sono realtà incredibilmente virtuose e attente al tema della sostenibilità.
C: Come siete riusciti a realizzare quest’impresa?
S: L’idea è partita da Simone Riccardi più di sette anni fa, quando il tema dell’ospitalità sostenibile non era ancora così diffusa, ed inizialmente si chiamava “ViaggiVerdi”.
Il progetto è nato da un’esigenza concreta: quando viaggiavamo per lavoro o per vacanza volevamo incontrare persone che la pensavano come noi, che fossero attente alla sostenibilità e che fossero impegnate a rendere il mondo un luogo migliore. Ci eravamo accorti che queste realtà esistevano ed erano meravigliose, ma erano difficili da trovare. Così è nata l’idea di sfruttare le enormi potenzialità che Internet ci offre per creare un punto di incontro tra viaggiatori responsabili e strutture ricettive che stavano investendo in un futuro migliore.
[…]ci siamo trasferiti tra i boschi del Trentino dove l’azienda ha sede, anche se chi lavora con noi collabora da remoto, da diverse parti del mondo.
Come si vede dalla pagina del loro sito, affinché un alloggio possa essere definito sostenibile e così far parte della rete di Ecobnb, questo deve possedere almeno cinque dei seguenti dieci requisiti ambientali riconosciuti a livello internazionale:
Oltre a questo, scegliendo questo tipo di ospitalità, sono ridotti i consumi di acqua e di energia, e si evita un’importante quantità di CO2. Così è come se si piantassero nuovi alberi, mentre aumentarne le emissioni equivarrebbe a tagliarli. Questo non vale solo per l’alloggio, ma anche per le attività connesse.
C: Oltre agli alloggi, si possono ricercare esperienze eno-gastronomiche?
S: Qualche anno fa abbiamo sviluppato una sezione di Esperienze Green, dedicate ad un concorso “Per un mondo più verde”, che hanno avuto molto successo. Non si tratta solo di esperienze enogastronomiche ma anche itinerari a piedi, in bici o a dorso d’asino, corsi di cucina naturale, sessioni di yoga o meditazione nella natura, e molto altro. […]
Perciò Ecobnb cerca di incentivare un turismo più sostenibile anche grazie ad altre attività congiunte, che anche si possono prenotare tramite il loro portale. Come un’agenzia di viaggio, il sito si occupa di vitto, alloggio e trasporto, in misure differenti: la partecipazione a esperienze non solo eno-gastronomiche, il soggiorno presso strutture ecologiche, e lo stimolo a viaggiare con mezzi a basso impatto ambientale.
Trasversalmente, Fairbnb nasce nel 2016 come movimento con l’obiettivo di creare un’alternativa più equa rispetto ad altre OTA. Partito inizialmente da Venezia, Amsterdam e Bologna, altri gruppi da tutta Europa hanno poi aderito al progetto. A fine 2018 è così stata fondata una cooperativa come entità legale di supporto, cioè un’organizzazione aperta, in cui si possono accogliere tutti gli attori di questo ecosistema.
Come altre piattaforme, Fairbnb applica una commissione agli ospiti che prenotano un alloggio. Questa è pari al 15%, di cui metà viene trattenuta per mantenere le proprie attività, mentre l’altra metà viene utilizzata per finanziare progetti della comunità locale. Così si offre sia ai proprietari di casa, sia agli ospiti l’opportunità di partecipare a un modello di turismo più equo.
L’idea sulla condivisione di spazi della casa, inizialmente promossa da piattaforme come Airbnb, è cambiata, così che si possano limitare le conseguenze che affliggono l’identità locale. Oggi si cerca di dimostrare che è possibile operare nel mercato del turismo di massa e allo stesso tempo essere socialmente responsabili. Non di meno, il progetto si presenta come un’opportunità anche per le comunità locali. Ad esempio, nelle città, i quartieri storici rischiano di perdere le proprie caratteristiche, mentre alcuni locali sono stati trasferiti a causa dell’aumento degli affitti. In alcuni casi, si parla di trasformazione da zone residenziali a turistiche. Riconciliare gli abitanti con i viaggiatori, è l’obiettivo per far affiorare un turismo sociale, e culturale.
Inoltre, come si evince dalla pagina principale del sito, Fairbnb ha messo la sua piattaforma al servizio delle comunità e delle organizzazioni sanitarie delle città in cui opera. Vale a dire che, prenotando ora un soggiorno da fruire in futuro, il 50% della commissione sarà subito donata ai fondi per l’emergenza da Coronavirus. L’organizzazione coprirà direttamente tutti i costi di transazione, permettendo così ai fondi per l’emergenza di ricevere il 100% delle risorse.
C: Infine, oltre all'aspetto ecologico della struttura ricettiva, come fanno gli ospiti ad acquisire o a migliorare i loro comportamenti pro-sostenibilità?
S: Penso che la possibilità di cambiamento sia racchiusa nel confronto con chi ci ospita e nell’esperienza stessa. Quando siamo in viaggio siamo più aperti e ricettivi rispetto a quello che ci sta attorno, disponibili a cambiare le nostre abitudini. Se durante una settimana di vacanza vengo abituato a fare la raccolta differenziata, mangiare vegano o utilizzare prodotti naturali, è probabile che sarò incuriosito e disposto a rifare la stessa esperienza tornato a casa. […]
In più, alcuni Ecobnb offrono la possibilità di fare vere e proprie esperienze dedicate alla sostenibilità: da corsi di cucina vegana, ai laboratori per creare saponi naturali, dalle esperienze yoga, fino ai workshop di riciclo creativo.
Queste soluzioni ricreative possono effettivamente contribuire alla realizzazione di una prosperità economica, sociale e ambientale. Ecobnb offre soluzioni per un turismo ecologico, mentre Fairbnb altre per viaggi sociali e culturali.