...
Agriturismo Tesi universitarie sull'Agriturismo > Aree rurali e sviluppo turistico > Il turismo come espressione della multifunzionalità agricola

Aree rurali e sviluppo turistico

Aree rurali e sviluppo turistico
di Antonio Artale

Università degli Studi di Catania
Dipartimento di Economia e Impresa
Corso di Laurea i Economia e Gestione delle Imprese Turistiche
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Palma Parisi
Anno accademico: 2015/2016

1.1 - Il turismo come espressione della multifunzionalità agricola

Le zone rurali in Europa stanno cambiando e uno dei fattori di questo cambiamento è legato l’adozione di nuovo modello agricolo che individua nella multifunzionalità una posizione centrale per il raggiungimento della crescita economica nelle aree rurali al fine di rivitalizzarli.
L’attuale approccio allo sviluppo rurale che si incontra in molte parti del mondo, è quello di promuovere l’integrazione di differenti dimensioni rurali, tra cui la produzione alimentare, la manutenzione dei paesaggi rurali, la tutela della biodiversità, fornendo occupazione e sviluppo economico in modo sostenibile.
L’agricoltura tenta di diversificarsi, cercando di affiancare alla produzione dei beni prettamente agricoli una serie di funzioni legate alla tutela del territorio e della cultura, diventando sempre più multifunzionale, attraverso delle azioni che mirino a svolgere attività produttive e al tempo stesso cercando di raggiungere determinati obiettivi sociali, che arrivino a valorizzare processi economici tali da garantire il benessere del territorio, anche per mezzo dello svolgimento di attività turistiche e tramite la tutela dei prodotti tipici e locali, incrementando lo sviluppo rurale. L’OCSE nel definire la multifunzionalità agricola, descrive l’agricoltura come un settore che oltre alla funzione primaria di produrre cibo e derrate agricole, ha funzione di tutelare l’ambiente attraverso esecuzioni di attività economiche sostenibili, garantendone al tempo stesso sicurezza alimentare.
La multifunzionalità quindi mira ad affiancare all’operato del settore primario una serie di altre funzioni che toccano la qualità di produzione, tutela della biodiversità, conservazione del lato antropico della ruralità. L’Unione Europea è intervenuta per chiarire cosa caratterizza la multifunzionalità agricola.

Secondo l’Europa, l’individuazione della multifunzionalità avviene attraverso tre punti di vista:

- Economico: appartengono alla multifunzionalità quelle aziende che diversificano la loro produzione
- Ambientale: la multifunzionalità del settore si manifesta attraverso la tutela ambientale e valorizzazione del paesaggio rurale
- Sociale: la multifunzionalità tutela e mantiene viva le tradizioni locali attraverso itinerari, attività ricreative e didattiche.

Le attività multifunzionali sono molteplici e si possono raggruppare in tre categorie corrispondenti a tre approcci di diversificazione:

- Approfondimento: la produzione agricola si differenzia nella produzione di prodotti biologici e di qualità, inseriti all’interno di una filiera alimentare che li porta fino alla vendita.
- Ampliamento: l’attività non è meramente agricola, ma è allargata ad altro segmenti (ad esempio il turismo) che possa diversificare le fonti di reddito nelle aree rurali.
- Ripartizionamento: questa tipologia di diversificazione consiste nel riposizionare in modo efficiente le attività produttive, senza introdurre attività non legate all’agricoltura, come attività di tipo artigianale o eventi legati all’ambiente rurale.

L’evoluzione della ruralità ha sensibilizzato le comunità locali rendendole consce che applicare una diversificazione nelle aree rurali comporterebbe una maggiore sostenibilità economica e occupazionale, rimuovendone la forte dipendenza dal settore primario. Ciò ha incentivato a creare delle connessioni tra identità locali, ambiente e produzione agricola, rendendo le aree rurali una destinazione attrattiva per il turismo. E’ attraverso la valorizzazione dei luoghi e attività prodotte dalla multifunzionalità che il turismo rurale trova le sue risorse attrattive. La diversificazione e valorizzazione può essere capace di rendere le aree rurali una destinazione turistica, riuscendo così ad attrarre turisti con la voglia di entrare a contatto con territori di campagna dove sono presenti valori naturali e culturali, laddove il turismo rurale trova le sue fondamenta e diventa opportunità di rilancio per le aree a rischio spopolamento e abbandono, adempiendo agli obiettivi di politica europea.
Con l’espressione turismo rurale viene indicato un insieme di attività turistiche connesse alle risorse appartenenti ad ambienti rurali, ovvero tipologie di turismo in cui la cultura rurale rappresenta la componente principale. Il turismo rurale viene definito in diversi modi per via delle attività che la compongono e per gli effetti che produce sul territorio. Nel corso degli ultimi decenni, molti studiosi hanno voluto chiarire quali attività e caratteristiche appartengono il turismo rurale. La domanda di turismo rurale è strettamente legata alle peculiarità delle zone rurali e la motivazione principale che spinge il turista ad andare in queste zone è insita nella ruralità stessa; Dernoi, crea una distinzione tra turismo rurale e turismo praticato in aree non urbane e considera l’agriturismo uno degli elementi caratterizzanti e identificativi del turismo rurale; Oppermann e Dann, si fanno promotori dell’idea che non esiste una definizione univoca di turismo rurale, perche´ esso viene accomunato al Farm Turism; la stessa Commissione Europea tenta di dare una definizione di “turismo rurale”, definendola come una commistione di attività agrituristiche e attività legate alla campagna, compreso il fenomeno di Agri-tourism (c.d. agriturismo) e Farm Tourism (turismo praticato nelle aziende agricole). Lo scopo della Commissione Europea è stato quello di chiarire cosa rientra nel turismo rurale, in modo da creare delle linee di intervento per lo sviluppo delle aree rurali connesse all’attività turistica. Dopo averne chiarito la definizione, nel 2000 la Commissione Europea ha individuato e classificato le destinazioni rurali, distinguendole per offerta, identità, specializzazione e sistema relazionale.

Attraverso l’Unità Turismo della Direzione Generale Impresa è stato possibile individuare ben 8 destinazioni turistiche in ambito rurale:

- destinazioni tradizionali e popolari, vicino alle grandi aree urbane che ricevono significativi flussi giornalieri di turisti e le cui strategie di sviluppo puntano a migliorare l’offerta ambientale, infrastrutturale e dei trasporti al fine di trasformare l’escursionismo in turismo stanziale, come a Sa¨chsische Schweiz in Sassonia e in Trossachs in Scozia;
- luoghi tradizionali di vacanza, caratterizzati da una consistente offerta ricettiva ed infrastrutturale le cui strategie di sviluppo mirano a migliorare l’offerta turistica e a ridurre l’impatto ambientale, in risposta ad esigenze di forme più sostenibili di turismo come ad esempio in Schouwen West nei Paesi Bassi;
- aree protette, in cui si mira ad una gestione integrata di turismo, ambiente ed economia, per esempio a Vosgi nel Nord della Francia;
- aree rurali, caratterizzate da piccoli borghi e villaggi con un ricco patrimonio storico, architettonico, culturale e artigianale, la cui strategia di sviluppo è quella di mettere a sistema i luoghi e le risorse con la comunità locale ma, anche, di contemperare esigenze di conservazione del patrimonio materiale e di miglioramento l’offerta di accomodation. Degli esempi li troviamo: PaysCathare in Francia, Vallonbruk nella regione di Uppland in Svezia, Vale do Lima in Portogallo;
- aree isolate, i cui fattori di attrazione sono la flora e la fauna selvatica con particolari problematiche di accessibilità, di trasporto, di servizi locali, e con opportunità di interventi in materia di salvaguardia dell’ambiente e di sviluppo di attività di ecoturismo (Skaftarhreppur in Islanda);
- aree agricole, in cui l’agricoltura e le attività ad esse collegate risultano il principale fattore di attrazione per i turisti e le cui strategie di sviluppo puntano sulle produzioni di qualità e sull’enogastronomia (Ballyhoura in Irlanda o Bregenzerwald in Austria);
- aree vicino al mare, che puntano a sviluppare nuove forme di turismo rurale nelle aree interne a partire dal litorale e a concentrarsi su un’offerta rurale specifica con tracce di storia e cultura (Sitia sull’isola di Creta o la Regione Basilicata);
- zone di montagna o boschive, con un’offerta rurale definita ma in cerca di differenziazione e di rafforzamento, soprattutto in riferimento alla qualità della ricettività locale, all’offerta di attività di supporto al turismo, di heritage ed enogastronomia, come ad esempio Lungau nella Regione salisburghese dell’Austria, Pohjois-Karjala in Finlandia e l’area montuosa della Navarra in Spagna.

Il turismo rurale rientra nelle forme di turismo sostenibile, ossia quella tipologia di turismo che ha lo scopo di contrastare le minacce e gli effetti disastrosi del turismo mal gestito. Lo stesso è in grado di mettere in relazione tre categoria di elementi: aree di destinazione, habitat e comunità, turisti e industria turistica. Dall’equilibrio di questi tre elementi, il turismo sostenibile crea sinergie per il raggiungimento del benessere a lungo termine. Il turismo rurale ottiene la qualifica di “sostenibile” se riesce a preservare la cultura e l’identità della comunità ospitante, il paesaggio, l’ambiente, l’economia rurale stessa, e riuscendo a mettersi in relazione con le amministrazioni locali responsabilizzandole ad adottare politiche per uno sviluppo economico equilibrato e diversificato, evitando di applicare un turismo selvaggio e corrosivo per il territorio. Tra le diverse componenti che caratterizzano il turismo rurale, quello che lo qualifica realmente, è il paesaggio rurale. Quest’ultimo è definibile come un insieme composito e articolato di elementi, relazioni e significati creati in maniera più o meno consapevole dalla comunità, riconosciuto dal turista stesso come una vera e propria attrazione. Il paesaggio è uno9 “spazio turistico autentico” per via delle relazioni mutevoli che legano la comunità al territorio, dove spesso si trovano parchi e riserve naturali, che attirano i turisti che vogliono evadere dalla routine e soddisfare il bisogno di quiete e di contatto diretto con la natura, e luoghi pregni di cultura e benessere, che offrono opportunità sensoriali, diventando sede privilegiata del turismo rurale e delle altre forme di turismo. All’interno di esso, il turista deve avere la possibilità di usufruire di tutte le risorse culturali che la compongono. Un territorio si trasforma in destinazione rurale se presenta una fusione tra natura e antropico, cioè l’agricoltura deve aver inciso nel creare il carattere culturale nell’ambiente, rendendola unica e autentica, dove il turista rurale10 si trova immerso in un ambiente ricco di risorse naturali, antropiche culturali, e ne può disporre e interagire pienamente, apprezzandone le caratteristiche e l’autenticità. Quindi, il turismo rurale, è strettamente connesso allo svolgimento di attività turistiche che abbiano un legame con lo spazio rurale. Le caratteristiche che identificano la ruralità di uno spazio solitamente vengono individuate utilizzando parametri di tipo ambientale, demografico, connesse alle tipologie di insediamenti. A differenza della Comunità Europea che ha identificato le aree rurali utilizzando diversi parametri, di tipo territoriale, endogeno, integrato, sostenibile, cosicche´ si è potuta fare la distinzione tra lo spazio rurale (luogo dove sono presenti caratteri economici, socioculturali e ambientali) e spazio agricolo (area strettamente connessa al settore primario). Lo spazio rurale è definibile come un sistema di valori, di stili di vita e di schemi relazionali che diventano modelli di riferimento per la società moderna, favorendo processi che bloccano l’urbanizzazione del paesaggio e si integrano con le risorse naturali, ambientali e paesaggistiche. Se si considerano i parametri relativi alla densità demografica bassa, spopolamento e marginalità del territorio, lo spazio rurale e lo spazio agricolo sembrano coincidere, ma non è così, in quanto il rurale può inglobale l’attività agricola, ma presenta altri elementi che la diversificano.
L’immagine che si è creata, oggi, dello spazio rurale ne ha creato una realtà che ha ad oggetto un luogo di consumo del turismo moderno ed elemento di sviluppo e progresso di un territorio che cerca di ristrutturarsi e rendersi competitivo.

< pagina precedente     |     indice     |     pagina seguente >
Tesi Universitarie sul B&B e sulla Microricettività
Invia una email a info@agriturismo.farm con la tesi allegata; se la riterremo valida la pubblicheremo e la ricompenseremo con 100€.