L’allontanamento dalle mete del turismo di massa ha portato il turista a visitare altre tipi di destinazioni turistiche, rivoluzionando il concetto di vacanza. Il turista di nuova generazione intende la vacanza come momento di arricchimento del proprio bagaglio culturale e non si limita a svagarsi e rilassarsi, ma cerca anche di apprendere ciò che il territorio ospitante può trasmettergli.
E’ da qui che parte la ricerca alle destinazioni rurali, ovvero quei luoghi che possono offrire un paesaggio rurale immutato e naturale. Il turista è in cerca di un ambiente salubre, lontano dalle aree urbane, un ambiente dov’è possibile entrare in contatto con la cultura e le tradizioni del luogo.
Le aree rurali sono località che accolgono lo svolgimento di attività sportive, affiancate a degustazioni di cibi tipici e di qualità. L’offerta di turismo negli spazi rurali si muove grazie al nuovo turista, che è alla ricerca di contatto con culture diverse, tradizioni differenti, in modo tale da portare alla nascita di nuovi turismi di tipo culturale, ambientale, enogastronomico. L’esperienza del turista rurale è complessa e variegata, presenta una serie di variabili di natura demo- etno-antropologiche e paesaggistiche.
Gli elementi che spingono il turista a richiedere attività pertinenti al turismo rurale, sono principalmente:
- Interesse della memoria ritrovata, ossia la sensibilità dell’individuo verso il recupero delle radici, abitudini folkloristiche e tradizioni, rivalutazione del mondo agricolo e artigianale sia dal punto di vista architettonico che lavorativo;
- La ricerca di salute e benessere, qualità della vita, dell’ambiente e del paesaggio, sicurezza alimentare, soddisfazione e relax;
- Vivere un’esperienza turistica come momento di conoscenza e apprendimento delle emergenze paesaggistiche, archeologiche, artistiche e culturali dei luoghi visitati, valutata in termini di qualità del rapporto diretto con i luoghi di produzione (tipica) locale e di capacità di accoglienza dei flussi turistici da parte del sistema di ospitalità locale.
Agrietour ha condotto una ricerca sul target di clienti appartenenti al turismo rurale: dall’indagine è emerso che il turista rurale è un individuo amante della buona forchetta e dei cibi tradizionali, a cui piace partecipare ad eventi, festival e sagre in tema gastronomica; piace praticare sport all’aria aperta e andare in bicicletta. Predilige tutte le attività che hanno a che fare con il cibo e l’enogastronomia, con caratteri autentici e di alta qualità: nello specifico viene praticato il turismo enogastronomico. E’ un turista fortemente legato alla cultura popolare ed è alla ricerca di varietà orticole e frutticole di carattere antico e tradizionale, interessandosi ai prodotti locali, approfondendone la loro conoscenza attraverso la scoperta dei luoghi di produzione. Egli preferisce consumare prodotti a chilometro zero, muovendosi allo scopo di preservare l’ambiente naturalistico che sta attorno, svolgendo attività a basso impatto ambientale e preservando le tradizioni locali con i loro usi e costumi. La “voglia di campagna” si desume dalle scelte dei contesti, che uniscono bellezza naturalistica e culturale sulla base del relax e della tranquillità. Il turista rurale ha la consapevolezza che il territorio, l’ambiente ed il paesaggio siano beni preziosi e indispensabili per la buona qualità della vita.
Grafico 1. I valori in cui si riconoscono i turisti
Fonte: Rapporto Agrilife 2015 – Agrietour
Grafico 2. Le attività svolte dai turisti
Fonte: Rapporto Agrilife 2015 - Agrietour
Si è arrivati al punto in cui cultura, tradizioni e usi contadini creano un patrimonio identitario di un luogo che è in grado di motivare i turisti alla loro “scoperta” e “fruizione”, incitando le comunità locali ad adempiere ai processi di valorizzazione turistica delle risorse, adottando una visuale diversa nei confronti del territorio. L’immagine che assumerà la ruralità non sarà più strettamente legata ad un ambiente di produzione, ma assumerà l’aspetto di un ambiente fornitore di risorse culturali, ambientali, salutistiche. Infatti la soddisfazione del turista, in ambito rurale, si raggiunge se quest’ultimi vengono coinvolti nel processo di valorizzazione, organizzazione e fruibilità dell’offerta di beni e servizi, attraverso un rapporto relazionale e di scambio con la comunità locale. Solamente quando si possono rendere fruibili le risorse proprie e si inglobano all’interno di un sistema di accoglienza e di ospitalità, che faccia sentire il turista integrato nella quotidianità dei ritmi e dei principali momenti sociali, il turismo diventa un fattore di rivitalizzazione dei territori rurali, attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro, la diversificazione delle ricadute sull’economia locale, l’integrazione del reddito e quindi il miglioramento del tenore di vita economico e culturale dei propri abitanti divenendo mezzo di preservazione del patrimonio naturale.
Il sistema di offerta locale nell’ambiente rurale si avvale di tre componenti base:
- la componente ambientale, rappresentata dalle risorse naturali
organizzate e non (aree parco, sentieri naturalistici ma, anche, fiumi, laghi, boschi ecc.) e dai servizi ad esse dedicati che consentono attività come il birdwatching, il cicloturismo, il trekking, ecc.;
- la componente socio-culturale, legata alle tradizioni, all’etnografia “fuori e dentro le mura” (musei ed ecomusei), agli eventi culturali, religiosi, enogastronomici (sagre, fiere, mostre, percorsi attivi in aziende di produzione e di trasformazione, degustazioni in agriturismi, taverne, locande e osterie), all’artigianato locale e alle produzioni tipiche;
- la componente ricettiva, creata attraverso la presenza di piccoli alberghi, agriturismi, bed breakfast, camping, i borghi e villaggi rurali.
In passato, le aree rurali erano solamente destinazioni escursionistiche di rimbalzo o indiretto, differenziandosi con forma tradizionale per via della località di partenza: nel profilo tradizionale l’escursionista parte dalla propria abitazione e arriva in campagna, invece nella forma indiretta la partenza avviene dalla località turistica di pernottamento per poi recarsi per una sola giornata nelle vicine aree rurali.
Oggi nelle aree rurali sono aumentate sempre di più le richieste di pernottare nei weekend (anche periodi più lunghi), aumentando contemporaneamente l’offerta ricettiva e la creazione di percorsi e itinerari che facilitano la fruibilità e promozione di risorse territoriali nascoste.
Una delle componenti essenziali dell’attività turistica in ambiente rurale, è la ricettiva che, inizialmente, era stata individuata attraverso il tipo di relazione che aveva il turista con il sistema ricettivo rurale, andando a rilevare due tipi di approcci: ospitalità di campagna (farm hosting) e vacanza in campagna (farm Holiday). Nel primo caso riguarda essenzialmente l’utilizzo di dimore di campagna per servizi di ospitalità; nel secondo caso vi è una più stretta partecipazione del turista alla vita rurale fatta prevalentemente di attività agricola. Oggi la distinzione si può spostare in un ambito ben diverso, andando ad osservare direttamente le tipologie di ospitalità che compongono l’offerta ricettiva rurale. Le due principali macro categorie di ricettività sono rappresentate, da un lato, dall’ospitalità in agriturismo e dall’altro lato da tutte le forme di ospitalità rurale. L’agriturismo si distingue dal resto delle ospitalità ricettive perche´ nasce come attività complementare all’attività agricola, in quanto essa non rappresenta una vera e propria attività di ospitalità, ma ha la funzionalità di diversificare. Le altre forme di ruralità invece sono vere e proprie attività ricettive, non avendo nessun legame con l’attività agricola. Com’è stato appena accennato, l’agriturismo è un attività complementare dell’attività agricola ed è esercitato da chi viene qualificato come imprenditore agricolo. In Italia, l’agriturismo è disciplinato sia dalla Legge Quadro 96/2006, sia dalle Leggi Regionali.
L’attività agrituristica rappresenta una delle forme della multifunzionalità agricola e consiste nel fornire alloggio e somministrare pasti e bevande derivanti dai propri territori, solitamente classificati come prodotti tipici locali. Per soddisfare il turista, in agriturismo vengono svolte attività di intrattenimento di tipo culturale, sportivo e didattiche. L’offerta agrituristica trae qualità se è in grado di valorizzare e rispettare i caratteri autentici del suo territorio, avendo anche la capacità di saperli trasmettere.
La fruibilità del territorio non dipende solamente dai servizi ricettivi, ma vi devono essere una serie di “ambienti” che possano rendere godibili le risorse, come creazioni di itinerari naturalistici, sagre e festival gastronomici, etc., capaci di far apprezzare al meglio le componenti disponibili all’interno di un territorio.
Uno strumento utilizzato da parte degli operatori turistici è l’utilizzo di itinerari e percorsi tematici, con lo scopo di raggiungere una migliore fruibilità territoriale. Gli itinerari sono percorsi che portano il turista a visitare un insieme di risorse poco note che quest’ultimo non andrebbe a conoscerle autonomamente. Servono per aumentare la visibilità di una serie di luoghi turistici e anche per migliorare la qualità dell’offerta territoriale percepita dal turista. Anche lo stesso residente trova vantaggi nella creazioni di itinerari perche´ essi creano ricchezza economica e sensibilizzano la comunità alla valorizzazione e conservazione del proprio territorio.
Il percorso proposto da un itinerario permette al turista /escursionista di percorrere un viaggio unico e stimolante, dove egli si rende consapevole del tipo di cultura e tradizioni che risiedono e si connettono con l’ambiente che li circonda.
Gli itinerari sono tematici, all’interno del quale il turista entra in contatto con risorse che possono essere prettamente naturali, gastronomiche o culturali. Anche se l’itinerario gira intorno ad una tematica ben precisa, rende partecipe all’interno del viaggio altri fattori tematici, andando a soddisfare le motivazioni del turista. L’itinerario connette diverse risorse che trasmettono cultura e tradizioni del luogo, presentando anche componenti come ospitalità, ristorazioni, servizi culturali, etc.
Uno dei ruoli importanti per un itinerario di successo è la costruzione dell’immagine fatta dagli attori locali, con lo scopo di mostrare i tratti distintivi del territorio.
La costruzione dell’immagine ovviamente deve corrispondere alla realtà affinche´ il turista possa percepire quale esperienza di viaggio regala l’itinerario.
Uno strumento utilizzato per la promozione territoriale sono le strade tematiche, percorsi costruiti da una pluralità di attori, i quali organizzano al meglio la fruibilità territoriale.
All’interno della strada tematica partecipano all’offerta le strutture ricettive e ristorative, attrattori culturali e naturalistici, eventi, sagre e festival tematici. La caratteristica della strada tematica è il coinvolgimento di tutti gli attori che perseguono lo scopo di integrarsi tra di loro e cercare di offrire un esperienza turistica di qualità, unica e differente rispetto ai competitors. La creazione di essa nasce da attività endogene, all’interno del territorio, da differenti operatori locali con lo scopo di creare una rete di soggetti, per il perseguimento della valorizzazione territoriale. Solitamente quando la strada tematica prende vita e viene promossa, si cerca di integrarla con altre attività o addirittura farla connettere con ulteriori differenti percorsi tematici.
La strada tematica è un percorso molto differenziato al suo interno, dove sono coinvolte e partecipano all’attrazione risorse emarginate dai flussi turistici, come aziende agricole, cantine, artigianato locale e attrattività minori.
In tema di attività di turismo rurale, non è presente una disciplina nazionale, infatti la materia ricade in ambito regionale: alcune regioni sono intervenute nella definizione di turismo rurale come “un insieme di attività ricettive - ristorativi e ricreative in ambiti rurali con la finalità di salvaguardare il paesaggio, valorizzare il patrimonio storico e architettonico”, altre la identifico con l’attività prettamente agrituristica. In Sicilia la suddetta materia è disciplinata dalla Legge regionale 10 dicembre 2001, n. 21, art. 30; e dal Decreto dell'Assessore per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti 6 giugno 2002 dove al suo interno viene sottolineata la differenza tra turismo rurale ed agriturismo: quest’ultimo rappresenta una forma di turismo extraurbano riservato esclusivamente agli imprenditori agricoli, il turismo rurale, invece, va inteso come un particolare settore del movimento turistico o della politica di sviluppo turistico identificato attraverso il luogo prevalente di destinazione, o la ragione principale di chi lo pratica.