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L'evoluzione della comunicazione d’impresa tra tradizione e innovazione nel turismo rurale: analisi casi La Grotta dell’Eremita, Valle Ofanto e Fattorie Faggioli

L'evoluzione della comunicazione d’impresa tra tradizione e innovazione nel turismo rurale: analisi casi La Grotta dell’Eremita, Valle Ofanto e Fattorie Faggioli
di Sarah Alexia Placella

LUISS Guido Carli
Libera Università Internazionale degli Studi Sociali
Dipartimento di Scienze Politiche
Cattedra di Comunicazione d’impresa e Gestione delle risorse umane
Relatore: Chiarissimo prof. Antonio Cocozza
Anno Accademico: 2016/2017

2.2 - Communication mix: Descrizione e applicazione delle variabili analizzate

In seguito all’incremento di nuove leve nel marketing, anche le modalità di acquisizione di informazioni da parte degli acquirenti sono cambiate. Considerando la tipologia ricettiva, di piccole dimensioni e degli agriturismi è preferibile usare messaggi soft che siano in grado di rassicurare piuttosto che messaggi aggressivi o eccessivamente ricchi di enfasi. Il messaggio che l’agriturismo trasmette deve fornire rassicurazioni e garanzie in grado di prevalere su insicurezze e timori. Non essendo ben chiare le attività che si possono svolgere, soprattutto da parte degli stranieri, è opportuno fornire informazioni di base che inquadrino l’agriturismo nelle sue caratteristiche peculiari (cosa si mangia, quali sono le attività che si possono svolgere).

Dal momento che lo scopo della comunicazione è sia informativo che persuasivo, bisogna puntare non tanto alla notorietà che è un fattore quantitativo, ma piuttosto all’immagine che è un fattore qualitativo. In altre parole, non serve essere conosciuti dalla moltitudine se l’immagine che essa ha dell’azienda è negativa.

Sempre più importante, nell’agriturismo, è il cosiddetto marketing esperienziale, con il quale si cerca di creare emozioni ed esperienze positive e solide nel tempo. L’agriturismo promette uno stile di vita diverso dalla città, improntato sulla cultura del mondo rurale e della storia del territorio. L’esperienza di aver degustato o imparato a cucinare un piatto tipico permane a lungo nella memoria del consumatore, che la rievocherà ogni volta in cui ripeterà il consumo o la preparazione di quel piatto.

Il marketing sensoriale è un supporto al marketing esperienziale ed è composto dall’insieme delle tecniche che mirano a coinvolgere i cinque sensi dell’acquirente.

Da tempo si presta attenzione alla vista e all’udito, con il potere evocativo delle immagini e delle musiche; la tendenza attuale è di riconoscere anche le potenzialità degli altri tre sensi. Considerando in particolare l’olfatto, è acuto osservare come in certi punti vendita vengano diffusi aromi che riescono a sollecitare determinati ricordi del consumatore, contribuendo a creare un’atmosfera più piacevole.

Il concetto alla base di questa strategia è che il consumatore non fa le proprie scelte in modo totalmente razionale, e le sue decisioni in molti casi rispondono a necessità psicologiche piuttosto che a bisogni riconducibili alla razionalità.

Per avvalorare la tesi di scelte non razionali del cliente secondo cui il cliente non sempre è pienamente consapevole della sua scelta, si considera il fatto che egli può desiderare la vicinanza alla natura a livello emotivo, ma a livello razionale richiedere servizi e facilitazioni che sono in contrasto o non pienamente compatibili con il concetto di turismo rurale.

“In un’ottica di comunicazione integrata, un’impresa può avvalersi di differenti canali di comunicazione organizzativa: la pubblicità, la struttura / il punto vendita, le relazioni pubbliche, le promozioni e le sponsorizzazioni, il prodotto e il relativo packaging” (Cocozza, 2012). L’aspetto rilevante è che a prescindere dal canale scelto, il messaggio sia chiaro, coerente, univoco e convincente.

Partendo dai canali comunicativi analizzati da Cocozza, è possibile elencare le principali attività che concorrono al processo di creazione dell’immagine aziendale: la definizione delle strategie di comunicazione; la determinazione dell'identità aziendale tramite un marchio e/o logotipo e tramite la scelta, importantissima, del colore sociale; la creazione e la concretizzazione di un' immagine efficace ed organizzata; la conduzione delle pubbliche relazioni; la pubblicità; la multimedialità; Internet.

In questo capitolo procederò analizzando ciascuna variabile in un quadro teorico di riferimento: ognuna di esse si compone di vari aspetti su cui l’azienda deve interrogarsi. A tal proposito ho preparato un’intervista specifica di domande che ho posto ad ogni singola azienda analizzata; riporterò la sintesi delle risposte nel capitolo successivo.

Non bisogna mai dimenticare il contesto di riferimento della comunicazione organizzativa in cui ciascuna variabile è integrata, pertanto le analisi di riferimento, sebbene divise in categorie per questioni organizzative, andrebbero lette in un’ottica congiunta e comparata.

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