Contrariamente agli standard comunicativi che vengono usati per pubblicizzare prodotti commerciali, la promozione dell'agriturismo ha bisogno di molta personalizzazione. In altri termini, l'imprenditore agricolo deve per primo far conoscere se stesso, le proprie origini e soprattutto le tradizioni contadine a cui è strettamente legato. Insomma, l'imprenditore agricolo per vendere la propria azienda deve prima saper vendere se stesso, in quanto proprio lui è il perno centrale di questa complessa attività che va dalla produzione del bene primario, (coltivazioniallevamenti- gestione degli immobili e degli spazi verdi) alla vendita del prodotto finale (somministrazione- vendita di prodotti trasformati –ospitalità- attività ricreative).
Va quindi rimarcata la straordinaria competenza nel passare dal trattore al computer, dal frantoio alla bruschetta, dalle stalle al braciere del ristorante, e la serietà e capacità che hanno contraddistinto la trasformazione in imprenditore agrituristico, senza nascondere il proprio orgoglio e la soddisfazione nel raccontare la vita della propria azienda. Nella comunicazione aziendale uno degli elementi più importanti è l'immagine che vogliamo attribuire all'azienda e l'impatto che questa ha sul consumatore finale. Per individuare la corretta immagine, bisogna immedesimarsi nei panni del cliente e porsi almeno quattro domande fondamentali:
La risposta alla prima domanda già consente di immaginare il contesto, la cornice entro la quale inserire il proprio prodotto agrituristico: sicuramente un vecchio casale, ristrutturato senza snaturarne la sua natura agricola e immerso nel verde, arredato con mobilio essenziale, in legno massello, senza nulla di pretenzioso ma corredato da tutti i comfort necessari per rendere il soggiorno gradevole.
Per quanto riguarda l'accoglienza, la risposta più plausibile che ascolteremmo da qualsiasi interlocutore è l'aspettativa di essere accolti dal titolare o da personale qualificato in grado di trasmettere il calore dell'ospitalità contadina, facendo sentire l'ospite a casa.
Terzo punto, l'attesa del cliente rispetto alla tipologia dell'attività agrituristica: essa deve riguardare innanzitutto un'attività agricola vera e propria, alla quale il cliente possa magari partecipare attivamente attraverso la proposta di offerte mirate; in secondo luogo, sicuramente un'attività in stretta connessione con il territorio in cui opera l'agriturismo, che offra cioè la possibilità di conoscere la zona da vicino attraverso escursioni di tipo naturalistico o archeologico, attività didattiche, e soprattutto enogastronomiche, con la possibilità di gustare presso l'agriristoro aziendale piatti tipici cucinati con prodotti di produzione propria.
Cosa non si dovrebbe invece mai vedere è sicuramente una scarsa cura degli ambienti sia interni che esterni, stonature architettoniche rispetto al paesaggio, un'eccessiva concentrazione di tecnologie e, non da ultimo, concludere il soggiorno senza mai aver avuto il piacere di conoscere il titolare.
A questo punto, dopo aver esaminato queste quattro questioni preliminari, è possibile iniziare il lavoro di base per realizzare e promuovere la propria Azienda Agrituristica. La comunicazione inizia con l'idea di studiare la veste che si intende dare al proprio prodotto, immaginando le sensazioni che si vorrebbero trasmettere ai potenziali clienti, ma soprattutto con l'individuazione della fascia di mercato cui ci si intende rivolgere. Nel decidere quali dovranno essere gli strumenti di promozione aziendale, va prima di tutto tenuto conto delle risorse economiche a disposizione e dei costi delle singole iniziative, che dovranno essere proporzionate alla effettiva potenzialità aziendale. Può succedere che, presi dalla smania di farsi conoscere, si investano fondi inutilmente in promozioni inefficaci o sovradimensionate rispetto alle effettive capacità aziendali. Tanto per fare un esempio: gli spot televisivi o le inserzioni su grandi testate giornalistiche non si giustificano per gli agriturismi - sia che essi operino nel campo della somministrazione, della ospitalità, o della didattica- in termini di rapporto costi-benefici. Anche supponendo infatti che una struttura sia disposta ad affrontare tali costi, c'è il rischio che essa non possa poi sopportare, per dimensioni, il flusso di clienti che tali pubblicità potrebbero richiamare.
È invece utile, almeno nella fase iniziale, raccogliere le risorse economiche e destinarle alla creazione dell'immagine che accompagnerà l'azienda per tutto l'arco della sua vita.