L'esercizio dell'attività agrituristica comporta, ovviamente, un aumento del lavoro aziendale e quindi una riorganizzazione del lavoro e delle mansioni che vanno pianificate in funzione della nuova attività. Nella gestione dell'attività agrituristica, che fa capo quasi sempre all'imprenditore o ad un suo familiare, un ruolo determinante assume la famiglia. Difatti, il 72,5 % delle aziende si affida quasi esclusivamente all'aiuto dei familiari per la gestione dell'agriturismo e solo il 27,5% dichiara di non avere collaboratori familiari e di far ricorso a personale esterno affidandogli mansioni prettamente operative (cameriere, cuoco, lavapiatti, personale per pulizia locali e camere,ecc.).
Un quarto delle aziende occupa nell'attività agrituristica solo un familiare, generalmente il coniuge, il 17,5% coinvolge due familiari ed il 15% addirittura 3 persone. Significativi anche i dati inerenti all'occupazione di soggetti esterni. In particolare, il 20% delle aziende offre lavoro a 3 persone e poco meno di un quinto (17,5%) occupa più di 5 persone. Complessivamente, i dipendenti esterni sono il 55% delle persone totalmente occupate nell'attività agrituristica delle aziende esaminate. L'analisi dei dati inerenti alla forma di assunzione mostra come, oltre 3 quarti delle aziende (77,5%) predilige l'assunzione a tempo determinato e solo un terzo di esse (32,5%) offre lavoro a tempo indeterminato. Complessivamente, solo il 15% della forza lavoro totale risulta assunta a tempo indeterminato, per contro, il 51% dei collaboratori sono assunti a tempo determinato, in media per 129 giornate/persona all'anno.
L'analisi dei suddetti dati dimostra come, il 34 % della forza lavoro, soprattutto familiare, partecipa alla gestione dell'attività agrituristica senza una regolare posizione previdenziale e contributiva per lo svolgimento di tale attività. In termini di tempo lavorativo dedicato all'attività agrituristica, dalle dichiarazioni degli imprenditori emerge che, il lavoro da svolgere è molto, anche se solo il 27,5% degli operatori dichiara di dedicare più tempo all'attività agrituristica rispetto a quella agricola, contro il 45% che invece ha indicato tale attività meno impegnativa di quella agricola. In questo caso è facile intuire come, tali dichiarazioni siano influenzate dalla necessità di non dimostrare un'attività elevata rispetto ai parametri di legge.