Per quanto riguarda la promozione dell'agriturismo, elemento fondamentale per il mantenimento e lo sviluppo della relativa domanda, emerge che le aziende comunicano e promuovono le proprie attività attraverso una combinazione, generalmente ampia, di fattori che si collocano tra la comunicazione diretta e le proposte di turismo organizzato. In tale insieme di strumenti attivati, a parte il "passaparola", la maggioranza delle aziende (92%) privilegia i moderni sistemi di pubblicità, mediante una promozione su internet. Oltre a ciò le forme di promozione più utilizzate, in ordine d'importanza, sono: i depliant (85%), i cartelli stradali (77,5%), le Aziende Provinciali del Turismo (77,5%), la pubblicità mediante le Pagine Gialle (65%), l'inserimento in cataloghi di tour operator italiani (45%) ed esteri (35%), la pubblicità su stampa specializzata italiana (35%) e la partecipazione alla Borsa del Turismo (30%). Peso marginale hanno forme di promozione mediante radio e TV italiana (5%) e nulla è la promozione su radio e TV estere.
Tutto ciò evidenzia, nel complesso il grande sforzo del settore di porsi all'attenzione dei potenziali clienti, attraverso nuovi canali di comunicazione. Pur tuttavia, nella maggior parte dei casi le aziende che propongono ospitalità agrituristica non dispongono di margini economici tali da potersi inserire nei grandi canali pubblicitari nazionali e/o esteri (stampa, televisione, radio) e, per molti, l'unico punto di forza per la promozione è rappresentato dalle associazioni di categoria.
Per l'aspetto commercializzazione si rileva come, ai sistemi tradizionali si affiancano quelle basate sulle nuove tecnologie di comunicazione. Difatti, l'85% delle imprese fa ricorso alla vendita diretta mediante prenotazione telefonica o fax ed il 72,5% utilizza prevalentemente il sistema di prenotazione del servizio tramite internet. Tra le modalità ad uso prevalente, peso minore assumono la collocazione dell'offerta mediante associazioni agrituristiche (20%), il ricorso a tour operator italiani (20%) ed esteri (17,5%). Mentre, tra le modalità occasionalmente utilizzate ricorrono con peso significativo: la vendita diretta senza prenotazione (42,5%), la prenotazione mediante tour operator italiani (30%) ed esteri (20%) e quella mediante associazioni agrituristiche (25%).
Per contro, elevata è la quota di aziende (67,5%) che non utilizzano i sistemi di prenotazione mediante l'ausilio di intermediari singoli esteri e di quelle che non fanno ricorso ad intermediari singoli italiani (65%). Inoltre, il 35% non accetta ospiti senza prenotazione e il 77,5% delle imprese non fa parte di alcuna cooperativa o consorzio di imprese del settore. Tutto ciò, sottolinea una significativa prevalenza dello spirito individualistico nella gestione dell'attività d'impresa che, ovviamente, rappresenta una grossa limitazione sia per l'implementazione di politiche di sviluppo integrato del territorio, sia, soprattutto, per le piccole realtà agrituristiche che, talvolta fuori dagli itinerari dei principali flussi turistici, rischiano una marginalizzazione rispetto alle altre.