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Il turismo enogastronomico: un piano di Marketing per l’Agriturismo Tenuta La Pila

Il turismo enogastronomico: un piano di Marketing per l’Agriturismo Tenuta La Pila
di Eleonora Cappellari

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Corso di Laurea Magistrale in Lingue per la Comunicazione Turistica e Commerciale

Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Confente Ilenia
Laureanda: Cappellari Eleonora
Matr. VR367318
Anno Accademico 2013-2014

3.2.1 - La Pila nel passato

L'Azienda Agricola è situata ai bordi di una vasta zona pianeggiante, le Valli Grandi Veronesi, che iniziò ad essere sfruttata intensivamente verso la fine del 1600 con l'introduzione della coltivazione del riso, grazie all'abbondanza di acqua prelevata dal vicino Adige. In diverse mappe della fine del XVII - inizio del XVIII secolo si individua con facilità la posizione della tenuta, posta al bivio di due fossi di irrigazione delle risaie. Il 15 maggio 1732 il Conte Rizzardo Sambonifacio manifestò l'intenzione di utilizzare più acque del posto opportunamente canalizzate perchè la quantità a lui concessa non era più sufficiente e chiese inoltre di poter costruire una Roda da Pilla. Gli ingegneri Antonio Gonizai e Pietro Zambelli effettuarono un sopralluogo ed un disegno che rappresenta i possedimenti del Conte a Spinimbecco presso la strada consortiva accostata alla Fossa Cagliara, in margine al quale venne poi annotata in data 11 marzo 1733 la Concessione di acqua per risaia e di costruzione di una “piccola roda ad uso di pilla per pilar li proprj risi”: questo è l’atto che decreta la costruzione della casa della Pila di Spinimbecco, il cui edificio è ancora esistente e che darà in futuro il nome alla via del paese che dal centro portava alle risaie e all’opificio. Adeguandosi progressivamente alle nuove esigenze, imposte dallo sfruttamento delle terre circostanti, venne in breve organizzandosi una grande corte rurale, con un muro di recinzione entro il quale si trovavano gli edifici ad uso abitativo: laCasa da Paròn, utilizzata periodicamente dal Conte e permanentemente dagli amministratori, detticastaldi, incaricati di sovrintendere ai lavori agricoli e, a volte, temuti più dello stesso padrone. A fianco si trovava la casa da laorente, dove risiedevano i fittavoli, i mezzadri e i braccianti fissi che lavoravano nei campi. Posta poco lontano dalla grande aia necessaria per battere grano e biade, c’era la casa da boari, dalla quale si allungavano i fabbricati ad uso produttivo, cioè i complessi stalla-portico-fienile, le barchesse e le strutture minori accessorie, come la caneva per conservare vini e alimenti, i pollai, il forno, il pozzo, il brolo e l’orto.

La vita della grande corte è sempre stata scandita dal lento scorrere dell'Adige, che nei secoli ha portato sviluppo ma anche tragedie. L’anno della catastrofe è il 1882. Le piogge torrenziali cadute per alcuni giorni su tutto l’arco alpino, rafforzate dallo scioglimento delle nevi provocato da uno straordinario innalzamento della temperatura, sconvolgono il corso dell’Adige. Il 17 settembre la piena devasta Verona distruggendo case e ponti e il 18 settembre le acque squarciano l’argine destro a sud di Legnago per circa 300 metri: un’incombente massa d’acqua trasforma le Valli Grandi Veronesi in un immenso lago. A Spinimbecco la zona all’incrocio tra via Pila e via Arzaròn divenne in quei tragici giorni di settembre il luogo dove tutta la popolazione si ritrovò unita nel disperato tentativo di sfuggire alle acque. Solo dopo alcuni giorni le acque atesine incominciarono a calare e i contadini poterono ritornare alle loro case allagate ed ai loro campi devastati, pronti a ricominciare una ennesima ricostruzione.Oltre che conseguenze sul piano sociale, la rotta portò anche al mutamento di taluni indirizzi colturali, con l’abbandono della coltivazione del riso sostituito progressivamente dal mais detto frumentone o formentòn zalo. Diversi proprietari si succedettero nei secoli ai Conti Sambonifacio.

Il turismo enogastronomico: un piano di Marketing - Immagine 38

Fonte: Agriturismo Tenuta La Pila

La famiglia Sartori, attuale proprietaria, acquistò l'Azienda negli anni Trenta e iniziò subito a riordinare terreni e fabbricati. Fu sistemata la Villa padronale, venne iniziata la coltivazione del tabacco, ristrutturando anche una parte dei vecchi granai per creare le camere di essiccazione delle foglie. I primi impianti di frutteti risalgono alla fine degli anni Cinquanta e nei primi anni Novanta è gradualmente iniziata questa ennesima fase di rinnovamento e di investimenti.

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