Le analisi di sensitività implementate saranno due. Nella prima verranno rimossi tre agriturismi considerati outlier in base al loro livello di reddito aziendale. Nella seconda vengono, invece, depurati gli indici di multifunzionalità dagli indicatori relativi alle domande motivazionali (elencati in tabella 4.3), per verificare la coerenza tra gli interventi effettuati dai titolari degli agriturismi e le loro motivazioni.
Per quanto riguarda la prima analisi di sensitività, gli agriturismi rimossi dall’analisi sono il ME3, il ME14 e il OL4. E’ necessario premettere che il reddito aziendale medio dell’intero campione intervistato è di € 26.500 e quello mediano di € 15.000. Siccome il reddito aziendale di queste tre strutture è uguale o superiore ai € 100.000, esse sono state considerate degli outlier. Questo tipo di analisi è importante per capire se questi agriturismi hanno avuto un impatto decisivo nelle relazioni tra gli indici di multifunzionalità e la redditività aziendale.
La rimozione degli outlier causa una diminuzione importante della SAU media campionaria, passando da 21 a 16,5 ettari. Siccome la dimensione aziendale media delle aziende agricole nel mantovano è di 19,16 ettari (dati 2010 Istat), nel caso in cui il dato precedente fosse confermato per tutta la popolazione degli agriturismi, si potrebbe concludere che queste strutture stanno seguendo la strategia di re-grounding, descritta da Van der Ploeg (2003), ovvero starebbero diminuendo la dimensione dell’azienda agricola, al fine di diminuire i costi.
Per quanto riguarda l’analisi in base all’area di studio, la tabella 4.27 evidenzia le variazioni delle statistiche descrittive del campione, intervenute dopo aver tolto dall’analisi i tre outlier.
Tabella 4.27: Confronto tra alcune statistiche descrittive del campione classificate in base all’area di studio, prima e dopo aver tolto dall’analisi i tre outlier.
Fonte: elaborazione personale
Siccome gli outlier fanno parte dell’area del Medio Mantovano (2) e dell’Oltre Po (1), per le altre aree non si hanno differenze nelle statistiche descrittive. Per quanto riguarda le aree di studio impattate dall’analisi di sensitività, esse risentono parecchio della rimozione degli outlier per tutte le statistiche descrittive mostrate in tabella 4.27. In particolare, oltre alla diminuzione della SAU media richiamata precedentemente, si nota come il reddito aziendale medio diventi maggiormente omogeneo tra le aree di studio. Il Medio Mantovano resta, anche se di poco, l’area col reddito aziendale medio maggiore, mentre l’Oltre Po diviene l’area col reddito medio aziendale minore.
La tabella 4.28 mette in evidenza le variazioni del numero medio di componenti del nucleo familiare del conduttore impiegati in azienda (componenti/lavoratori) ed il reddito medio aziendale per lavoratore.
Tabella 4.28: Confronto tra il numero medio di componenti/lavoratori ed il reddito medio aziendale per lavoratore, prima e dopo aver tolto dall’analisi i tre outlier.
Fonte: elaborazione personale
Per quanto riguarda il Medio Mantovano, la variazione più importante riguarda il reddito aziendale medio per componente/lavoratore. La forte riduzione di questa variabile a seguito della rimozione degli outlier esclude la relazione positiva tra sesso femminile e reddito aziendale ipotizzata commentando la tabella 4.10. Mentre per l’Oltre Po si assiste alle variazioni significative sia dei componenti/lavoratori medi, sia del reddito aziendale medio per componente della famiglia del conduttore. In particolare, il reddito aziendale medio crolla e scende anche sotto il livello dell’area dell’Oglio Po. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che gli agriturismi dell’Oltre Po, in media, sfruttano in maniera limitata la pluriattività, al contrario degli agriturismi dell’Oglio Po. Infatti, analizzando la tabella 4.12, è possibile notare come gli agriturismi di quest’ultima zona dedichino in media il 39% del tempo lavorativo ad attività esterne all’azienda agrituristica, mentre gli agriturismi dell’Oltre Po solo il 17%.
Per quanto riguarda gli indici di funzione e di multifunzionalità medi suddivisi per area di studio, la rimozione dei tre outlier incide in maniera pressoche´ inesistente. Tuttavia, in tabella 4.19 era stata analizzata la relazione tra reddito aziendale medio per componente/lavoratore e funzione ambientale, classificati per area di studio. La tabella 4.29 mostra lo stesso confronto con i nuovi dati ottenuti attraverso la rimozione degli outlier.
Tabella 4.29: Confronto tra reddito aziendale medio per componente/lavoratore del nucleo familiare del conduttore e indici di funzione ambientale, classificati per area di studio.
Fonte: elaborazione personale
Da un’osservazione dei dati sembra emergere l’esistenza di una relazione negativa tra funzione ambientale e reddito aziendale, ma come si era visto in tabella 4.20, questa ipotesi viene smentita se si confronta l’indice di funzione ambientale con gli agriturismi suddivisi in classi di reddito, e non per area di studio. Di conseguenza, questa relazione andrebbe indagata in maniera più approfondita.
Inoltre, la rimozione dei tre outlier avvalora l’ipotesi di una relazione positiva tra reddito aziendale e multifunzionalità. Infatti, il tasso di correlazione con gli indici della funzione produttiva aumenta notevolmente passando dall’8% al 33% ed il tasso di correlazione con gli indici di multifunzionalità modificati arriva al 16%. I tassi di correlazione relativi alle funzioni ambientale e ricreativa restano positivi attorno al 10%, mentre emerge una debole correlazione negativa tra la funzione residenziale ed il reddito aziendale (-9%).
Per quanto riguarda la relazione tra multifunzionalità e aspettativa di un aumento del reddito, con la rimozione dei tre outlier il t-test conferma la relazione negativa tra queste variabili, tuttavia esso diminuisce la sua significatività sotto il valore critico, di conseguenza questa relazione merita un approfondimento maggiore attraverso un campionamento più numeroso.
La prima analisi di sensitività porta anche a rafforzare quanto ipotizzato per quanto riguarda la relazione tra la dimensione aziendale e la multifunzionalità. Infatti, a seguito della rimozione dei tre outlier, tutti i tassi di correlazione tra la dimensione aziendale e gli indici di funzione e di multifunzionalità modificati vedono un incremento, a parte quelli relativi alla funzione ambientale che restano positivi al 15%. In particolare, il tasso di correlazione con gli indici di funzione residenziale passa dal 12% al 15%, ricreativa dal 26% al 47%, multifunzionalità modificati dal 30% al 44% ed il tasso di correlazione tra dimensione aziendale e gli indici di funzione produttiva passa da un tasso pressoche´ nullo al 14%.
Infine, la rimozione dei tre outlier non cambia l’ipotesi riguardante la relazione negativa tra quantitativo di lavoro esterno e multifunzionalità, l’unica variazione significativa è il rafforzamento del tasso di correlazione tra gli indici di funzione produttiva e lavoro esterno che passa da -15% a -20%.
Non si rilevano altre differenze significative dovute alla prima analisi di sensitività.
La seconda analisi di sensitività prevede la rimozione degli indicatori ascrivibili alle domande motivazionali (elencati in tabella 4.3), al fine di verificare se le aspirazioni dei conduttori degli agriturismi si concretizzino o meno in interventi gestionali che sfruttino la multifunzionalità. In particolare, sono stati eliminati tutti quegli indicatori che sono soggetti ad un giudizio discrezionale da parte del rispondente. Risulta utile ricordare che gli indicatori motivazionali sono stati inseriti seguendo la metodologia di valutazione della multifunzionalità utilizzata da Knickel et al. (2011). Di conseguenza, nel caso in cui i risultati ottenuti attraverso l’analisi di sensitività siano similari a quelli presentati nei paragrafi precedenti, si potrà concludere che le due tecniche di valutazione della multifunzionalità si equivalgano. Di seguito, vengono presentati i risultati che hanno avuto un impatto significativo a seguito della rimozione degli indicatori motivazionali.
La tabella 4.30 evidenzia le differenze tra gli indici di funzione e di multifunzionalità, classificati per area di studio, prima e dopo aver eseguito l’analisi di sensitività.
Tabella 4.30: Confronto tra gli indici di funzione e di multifunzionalità, classificati per area di studio, prima e dopo aver svolto aver rimosso gli indicatori motivazionali.
Fonte: elaborazione personale
L’unica funzione non impattata da questa analisi di sensitività è quella residenziale. Questo perche´ l’unico indicatore motivazionale ascrivibile a questa funzione non è soggetto a discrezionalità da parte del rispondente. In particolare, veniva richiesto al rispondente se, prima dell’apertura dell’agriturismo, fossero presenti locali dell’azienda agricola inutilizzati. Per quanto riguarda gli altri indici di funzione e l’indice di multifunzionalità MFI, si assiste ad un calo generale di questi punteggi medi, più accentuato per quanto riguarda la funzione ricreativa. Tuttavia, la gerarchia tra le diverse aree di studio non viene influenzata.
Invece, se si analizzano gli indici di multifunzionalità modificati, oltre alla diminuzione in valore assoluto per tutte le zone, si assiste ad un cambiamento nella gerarchia delle diverse aree di studio. Infatti, l’area dell’Alto Mantovano viene scavalcata dall’Oglio Po, a causa della forte diminuzione dell’indice di multifunzionalità bilanciato della prima area. A sua volta, quest’ultimo indice risente in maniera importante del notevole sbilanciamento da parte degli agriturismi dell’Alto Mantovano sulla funzione residenziale. Questo fenomeno viene accentuato dall’elevato indice MFI bilanciato per quanto riguarda l’area dell’Oglio Po. Sono state implementate le ANOVA anche a seguito della rimozione degli indicatori motivazionali. Esse confermano che le differenze tra gli indici medi per le diverse aree non sono statisticamente significative, di conseguenza non si è in grado di verificare dal punto di vista statistico le ipotesi precedentemente sviluppate.
La tabella 4.31 descrive le variazioni dei risultati riguardo gli indici di multifunzionalità modificati e il reddito aziendale medio, classificando gli agriturismi per area di studio.
Tabella 4.31: Confronto tra gli di multifunzionalità modificati e il reddito aziendale medio degli agriturismi, classificati per area di studio.
Fonte: elaborazione personale.
Questa tabella conferma i risultati ottenuti prima delle analisi di sensitività, ovvero che non esiste una relazione tra reddito aziendale medio e appartenenza ad una determinata area di studio. Per quanto riguarda la relazione tra multifunzionalità e aspettativa di un aumento del reddito, anche con questa seconda analisi di sensitività il t-test conferma la relazione negativa tra queste variabili, ma diventa non più significativo dal punto di vista statistico.
Nella tabella 4.32 vengono presentati i risultati dell’analisi di sensitività per quanto riguarda la relazione tra gli indici di funzione e di multifunzionalità con il tempo dedicato ad attività lavorative esterne, da parte dei lavoratori e componenti del nucleo familiare del conduttore dell’agriturismo.
Tabella 4.32: Confronto tra gli indici di funzione e di multifunzionalità con l’occupazione (in termini di tempo lavorativo dedicato ad attività esterne all’agriturismo), prima e dopo l’analisi di sensitività.
Fonte: elaborazione personale
Come accaduto per gli indici di funzione classificati per area di studio, si assiste ad un generale abbassamento dei punteggi, ma, in generale, non ad un cambiamento nella gerarchia da parte delle classi occupazionali. L’unico cambiamento gerarchico riguarda gli indici di multifunzionalità relativi alle categorie part-time e hobby. Nonostante ciò, viene confermata la tendenza evidenziata prima dell’analisi di sensitività, ovvero una riduzione della multifunzionalità da parte di quegli agriturismi che dedicano un tempo lavorativo maggiore ad attività lavorative esterne. Questa ipotesi è confermata dai tassi di correlazione con gli indici di funzione e multifunzionalità modificati. Per quanto riguarda l’indice MFI modificato, gli indici di funzione residenziale e ricreativa, i tassi di correlazione restano stazionari, mentre gli indici relativi alle funzioni produttiva e ambientale accentuano la loro correlazione negativa con il quantitativo di lavoro esterno, rispettivamente passando da -15% a -19% e da -4% a -9%.
In conclusione, è possibile affermare che, a seguito della rimozione degli indicatori motivazionali, viene registrato un abbassamento generalizzato dei punteggi relativi agli indici di funzione, evidenziando che, in questo lavoro di tesi, l’analisi attraverso la metodologia definita da Knickel et al. tenda a “gonfiare” la quantificazione delle singole funzioni. Tuttavia, ciò non incide in maniera importante sulle relazioni tra gli indici di multifunzionalità e le altre variabili (a parte l’aspettativa di un aumento del reddito), ottenute utilizzando in maniera congiunta gli indicatori gestionali e quelli motivazionali. Di conseguenza, le tecniche di valutazione di Andersen et al. (2013) e di Knickel et al. (2011), sebbene si differenzino in termini metodologici, portano alle medesime conclusioni in termini di confronti tra multifunzionalità e le altre variabili.