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L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura: una verifica empirica basata su un indice di multifunzionalità nella provincia di Mantova

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura: una verifica empirica basata su un indice di multifunzionalità nella provincia di Mantova
di Fabrizio Cattani

Università degli Studi di Trento
Dipartimento di Economia e Management
Corso di Laurea magistrale in Management
Relatore: Prof.ssa Roberta Raffaelli
Anno accademico: 2014-2015

4.2.6 - I risultati relativi all'indice di multifunzionalità

Come descritto nel paragrafo 4.1, la letteratura suggerisce di confrontare gli indici di multifunzionalità con i dati socio-demografici del conduttore dell'agriturismo e con le caratteristiche aziendali, al fine di verificare l'eventuale esistenza di relazioni tra la multifunzionalità e le variabili stesse. Le variabili utilizzate sono: (1) il reddito aziendale; (2) le aspettative future riguardo l'andamento del reddito aziendale; (3) la dimensione dell'azienda agricola (in ettari di superficie agricola utilizzata); (4) lo status occupazionale del personale impiegato in agriturismo (full-time, part-time, persone del nucleo familiare con attività extra aziendale); (5) la partecipazione a politiche di incentivazione.

La tabella 4.15 mette in evidenza i differenti risultati per ogni agriturismo utilizzando i tre diversi indici di multifunzionalità menzionati nel paragrafo 4.2.5.

Tabella 4.15: Risultati relativi ai punteggi degli indici di multifunzionalità.

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalita` dell'agricoltura - Immagine 32

* Il colore verde è usato per indicare il numero di avanzamenti di posizione del singolo agriturismo, il rosso viceversa.

Fonte: elaborazione personale

La tabella 4.15 mette in evidenza che la decisione di utilizzare un indice rispetto ad un altro altera in maniera importante l'analisi. Ciò è enfatizzato dalle variazioni della posizione in classifica dei singoli agriturismi utilizzando l'indice di multifunzionalità bilanciato o modificato, rispetto all'indice di multifunzionalità MFI. Come prevedibile, le differenze di posizione sono più accentuate per quanto riguarda il confronto tra MFI e MFI bilanciato. Questo perchÈ i due indici si basano su presupposti totalmente differenti; mentre il primo premia la sommatoria degli interventi relativi alle singole attività, il secondo considera solo il bilanciamento delle funzioni, non tenendo conto della totalità delle attività gestionali. L'indice utilizzato in questo lavoro di tesi, ovvero il MFI modificato, include entrambi gli aspetti. Infatti, se da un lato è importante la totalità degli interventi effettuati dal titolare di agriturismo, dall'altro è corretto premiare anche quegli agriturismi che cercano di sfruttare tutte le funzioni dell'agricoltura. Ai fini di una maggiore comprensione, nella tabella 4.16 si prenderà spunto da alcuni agriturismi analizzati per spiegare le motivazioni sottostanti l'utilizzo dell'indice di multifunzionalità modificato.

Tabella 4.16: Due esempi di agriturismi sottoposti all'analisi empirica, classificati per ogni indice di funzione e di multifunzionalità.

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalita` dell'agricoltura - Immagine 33

Fonte: elaborazione personale

L'agriturismo ME6 registra un indice MFI piuttosto elevato (182), ma un MFI bilanciato molto basso (0,49). Questo perchÈ gli interventi gestionali di questa struttura sono stati implementati soprattutto a fini residenziali. Per le restanti funzioni gli indici risultano invece parecchio inferiori. In particolare, la funzione produttiva risulta fortemente sottoutilizzata. L'azienda agricola, in questo caso, risulta quasi un'appendice dell'intero agriturismo, e non il perno centrale attorno al quale si sviluppano le altre attività. Analizzare l'agriturismo ME6 solo attraverso l'MFI bilanciato, però, porterebbe a conclusioni incomplete, in quanto esso ha portato a termine diverse pratiche gestionali ascrivibili alle altre funzioni dell'agricoltura, oltre a quella residenziale. L'indice MFI modificato per questo agriturismo (89) riesce quindi a tenere insieme sia il bilanciamento tra funzioni che la totalità degli interventi.

Per l'agriturismo ME13 gli indici delle singole funzioni e la somma di questi sono differenti rispetto all'agriturismo ME6, ma il ragionamento sottostante è simile. Infatti, gli interventi gestionali del ME13 si concentrano sulle attività ricreative e sono piuttosto carenti per quanto riguarda la funzione residenziale. In questo caso, l'agriturismo sfrutta in maniera ridotta le opportunità abitative che possono essere offerte dall'azienda agricola, mentre è specializzato nell'offerta di molte attività ricreative ai turisti. Di conseguenza, l'indice MFI modificato (100) tiene conto di questi aspetti. Da notare come l'agriturismo ME6, pur partendo da un indice MFI maggiore rispetto al ME13, ottenga un MFI modificato inferiore rispetto al ME13, essendo il ME6 specializzato nella funzione residenziale. Inoltre l'agriturismo ME13, nonostante sia sbilanciato verso la funzione ricreativa, riesce ad ottenere buoni punteggi anche per le altre funzioni, al contrario del ME6.

Dopo questa premessa concettuale, di seguito vengono passati in rassegna i risultati ottenuti grazie all'indice di multifunzionalità.
Di seguito viene presentata la tabella 4.17 che mostra gli indici di ogni funzione e di multifunzionalità medi, classificati per area di studio.

Tabella 4.17: Indici di funzione e indici di multifunzionalità medi per ogni area di studio.

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Fonte: elaborazione personale

Come prevedibile, gli agriturismi del campione, in media, sfruttano maggiormente la funzione ricreativa, con un indice di funzione medio di 41, seguita dalla funzione residenziale (38), da quella produttiva (34) ed infine da quella ambientale (30). Inoltre, questo risultato sembra consistente con i dati riguardanti il tempo/lavoro della tabella 4.13, ipotizzando che la funzione ricreativa sia maggiormente sfruttata attraverso le attività offerte al pubblico (ricettività, ristorazione, ecc.). Infatti, sono proprio queste ultime attività a cui in media viene dedicato, secondo la tabella 4.13, il maggior quantitativo (38% in media) di tempo/lavoro. Questa ipotesi verrà parzialmente messa in dubbio dall'analisi di sensitività in cui vengono rimosse le domande motivazionali.

La tabella 4.17 evidenzia come tra le diverse aree di studio ci sia una certa omogeneità. In particolare, l'indice di multifunzionalità bilanciato medio si discosta solo di pochi decimali da un'area all'altra. Ciò dimostra che, in media, gli agriturismi hanno un livello di bilanciamento delle funzioni simile. Questo livello è piuttosto alto (0,78), evidenziando che gli agriturismi del campione sfruttano in media tutte le quattro funzioni dell'agricoltura considerate. Inoltre, il bilanciamento omogeneo tra differenti zone, rende indifferente l'utilizzo del MFI o dell'MFI modificato per identificare il differente grado di multifunzionalità tra le diverse aree di studio. Di conseguenza, relativamente alla comparazione tra zone, quando verranno presentati i confronti tra determinate variabili e la multifunzionalità, si accennerà solamente all'indice di multifunzionalità modificato.

Tuttavia, esistono alcune differenze tra le diverse aree di studio. Per esempio, l'area dell'Oltre Po in media è quella più focalizzata sulla funzione produttiva. Se si analizzano più nel dettaglio le risposte dei conduttori degli agriturismi di questa zona, si realizza che gli agriturismi dell'Oltre Po sfruttano in maniera più forte l'allevamento, la trasformazione delle materie prime e la vendita diretta dei propri prodotti. In particolare, 8 agriturismi su 11 allevano più di 60 capi di bestiame; tutte le aziende agrituristiche, eccetto una, effettuano la prima trasformazione delle materie prime coltivate o allevate; circa il 70% di questi agriturismi effettua la vendita diretta dei propri prodotti in azienda, e due di queste strutture hanno adibito locali appositamente per la vendita diretta; infine, 2 agriturismi dell'Oltre Po partecipano ai mercati contadini (su un totale di 3 per tutte le aree di studio) e 4 aziende agrituristiche (su un totale di 11) prendono parte a fiere locali.

L'Alto Mantovano, invece, spicca nella funzione residenziale. Quest'ultimo dato potrebbe essere causato dal fatto che, come visto in tabella 4.8, per il 70% degli agriturismi di questa zona l'alloggio è l'attività ricreativa che incide maggiormente sul fatturato globale della struttura. Infatti, la maggior parte dei titolari degli agriturismi di questa area (10 su 16 intervistati) ha rinnovato vecchie strutture dell'azienda agricola (come stalle o depositi attrezzi), trasformandole in edifici residenziali.

Per quanto riguarda la funzione ricreativa svettano gli agriturismi del campione dell'Oglio Po e dell'Oltre Po. Ciò potrebbe essere dovuto alla maggiore diversificazione effettuata dagli agriturismi di questa zona, in termini di ampiamento della gamma di attività ricreative offerte. Per esempio, in queste due aree sono presenti 4 agriturismi degli 8 intervistati in cui vengono offerte attività con cavalli (tenendo che in queste due aree sono stati intervistati 16 agriturismi su 46); inoltre, 4 delle 7 strutture intervistate che svolgono attività con altri animali (come pet therapy) si trovano nell'Oglio Po e nell'Oltre Po; infine, in queste aree si trovano 6 dei 12 agriturismi intervistati che offrono attività di osservazioni della flora e della fauna selvatica (come visite guidate, percorsi naturalistici, bird watching). Il grafico a radar di seguito può facilitare la comprensione della tabella 4.17.

Grafico 4.1: Distribuzione degli indici di funzione tra gli agriturismi delle diverse aree.

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Fonte: elaborazione personale

Tuttavia, è stata effettata un'analisi ANOVA per ogni indice di funzione e per l'indice di multifunzionalità modificato, al fine di verificare se i valori medi per area di studio siano o meno statisticamente diversi tra loro. Tutte le ANOVA implementate non sono state in grado di smentire l'ipotesi nulla di uguaglianza delle medie per le diverse aree. Di conseguenza, è necessario concludere che non è possibile confermare dal punto di vista statistico le ipotesi proposte commentando la tabella 4.17.

Di seguito, verranno presentati i risultati relativi ai confronti tra gli indici di multifunzionalità e le variabili aziendali e socio-demografiche.

L'analisi delle relazioni tra multifunzionalità e le variabili aziendali e sociodemografiche

La relazione tra reddito aziendale e multifunzionalità

Una delle variabili più importanti da confrontare con gli indici di multifunzionalità è senza dubbio il reddito aziendale. La tabella 4.18 evidenzia il reddito aziendale e l'indice di multifunzionalità modificato per ogni area di studio.

Tabella 4.18: Confronto tra reddito aziendale e gli indici di multifunzionalità in base all'area di studio.

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Fonte: elaborazione personale

Apparentemente, non sembra esistere una relazione precisa tra reddito aziendale e multifunzionalità per ogni area di studio, confermata dalle analisi ANOVA non significative di queste due variabili in base alla suddivisione per le aree di studio. La tabella 4.19 indaga la relazione tra redditività aziendale e funzione di tutela dell'ambiente, introducendo nell'analisi il reddito aziendale medio per componente/lavoratore.

Tabella 4.19: Confronto tra il reddito aziendale e l'indice della funzione di tutela dell' ambiente.

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Fonte: elaborazione personale

Da un'osservazione dei dati sembra emergere l'esistenza di una relazione negativa tra reddito aziendale medio per componente/lavoratore e funzione ambientale. Tuttavia, questa ipotesi viene smentita se si analizza la tabella 4.20, attraverso la quale viene indagata la relazione tra reddito aziendale e multifunzionalità, identificando diverse classi di reddito aziendale. Queste classi sono state create cercando di includere in esse un numero simile di agriturismi.

Tabella 4.20: Confronto tra il reddito aziendale medio degli agriturismi, suddivisi in classi, e gli indici di funzione e di multifunzionalità.

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Fonte: elaborazione personale

Attraverso la scomposizione degli agriturismi in classi di reddito medio aziendale, si è indotti ad ipotizzare l'esistenza di una relazione positiva tra il reddito aziendale e le funzioni produttiva, ambientale e ricreativa. I tassi di correlazione positivi sembrano avvalorare in parte questa ipotesi, tuttavia è necessario considerare che questi indicatori sono piuttosto bassi, aggirandosi intorno al 10%.

Anche per l'indice MFI modificato è possibile ipotizzare una relazione positiva col reddito, tenendo conto comunque che, anche in questo caso, il tasso di correlazione (7%) denota una relazione non molto forte. Alla luce di questi risultati, e ricordando che la correlazione non implica causalità, per gli agriturismi sottoposti all'indagine è possibile fare due ipotesi alternative: (1) il maggior reddito aziendale ha permesso di valorizzare la multifunzionalità dell'agricoltura, non investendo solamente per ottenere una maggior produzione agricola, bensì effettuando anche interventi gestionali al fine di sfruttare tutte le funzioni dell'agricoltura; (2) la multifunzionalità ha consentito all'agriturismo di internalizzare le esternalità positive generate dalla pluralità delle funzioni dell'agricoltura. Sono stati ottenuti risultati pressochÈ identici usando il reddito aziendale medio per componente/lavoratore.

Inoltre, ai titolari degli agriturismi intervistati è stato chiesto quali fossero le aspettative circa l'andamento del reddito aziendale nel futuro prossimo. Le risposte sono state poste in relazione con gli indici di multifunzionalità ed il reddito aziendale. I risultati relativi a questi confronti sono presentati in tabella 4.21.

Tabella 4.21: Confronto tra le aspettative riguardo l'andamento futuro del reddito aziendale e altre variabili.

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Fonte: elaborazione personale

Come è possibile notare dalla tabella 4.21, esistono forti differenze tra il gruppo di titolari che si aspettano un aumento del reddito medio aziendale e quelli che hanno l'aspettativa opposta. Ciò emerge non soltanto dagli indici di funzione e di multifunzionalità medi, ma anche dal reddito medio aziendale e dall'anno di inizio dell'attività agrituristica. Per quanto riguarda gli indici di funzione, dalla tabella emerge che il gruppo di agriturismi che si aspettano un aumento del reddito aziendale registrano in media indici di funzione e di multifunzionalità meno sviluppati. Sono stati implementati dei t-test per verificare che i valori medi degli indici ottenuti tra i due gruppi siano statisticamente differenti. Gli unici test significativi riguardano la relazione tra aspettative e indice di multifunzionalità modificato. Essi confermano come il gruppo che non si aspetta un aumento del reddito aziendale ottenga un indice di multifunzionalità modificato maggiore.

Questi risultati sembrano in contrasto con quelli ottenuti grazie alla tabella 4.20, in quanto si era ipotizzata l'esistenza di una relazione positiva tra multifunzionalità e reddito aziendale. Tuttavia, se si inseriscono nell'analisi i dati medi relativi al reddito aziendale e all'anno di inizio dell'attività agrituristica, il quadro sembra più chiaro. Infatti, gli agriturismi del campione gestiti dai titolari che non si aspettano un aumento del reddito aziendale registrano, in media, un reddito aziendale superiore ed un meno recente anno di apertura dell'agriturismo. Inoltre, come descritto precedentemente, questi agriturismi fanno registrare punteggi medi maggiori per quanto riguarda gli indici di funzione e di multifunzionalità.

In conclusione, è possibile ipotizzare che i titolari delle strutture che non si aspettano un aumento del reddito aziendale abbiano già avuto modo di sfruttare la multifunzionalità e di internalizzarla attraverso l'attività agrituristica. Al contrario, i titolari di agriturismo che si aspettano un incremento, avendo aperto l'agriturismo da meno tempo, potrebbero avere maggiori margini per incrementare la multifunzionalità dell'agriturismo e auspicano di poterla remunerare attraverso lo sfruttamento della multifunzionalità. Il minor sfruttamento della multifunzionalità da parte degli agriturismi "più giovani" è confermato dal tasso di correlazione negativo (-%) tra l'anno di apertura dell'agriturismo e l'indice di multifunzionalità modificato.

Nel paragrafo seguente verranno presentati i risultati relativi alla relazione tra dimensione aziendale e multifunzionalità.

La relazione tra dimensione aziendale e multifunzionalità
Oltre al reddito aziendale, un'ulteriore variabile importante è la dimensione dell'agriturismo, in termini di superficie agricola utilizzata (SAU). I risultati ottenuti possono aiutare a comprendere se i titolari degli agriturismi gestiscono l'impresa agricola in maniera simile alle aziende agricole tradizionali (ovvero cercando di aumentare la dimensione aziendale per sfruttare solamente la funzione produttiva), oppure se esistono altre relazioni tra le diverse funzioni dell'agricoltura e la dimensione aziendale.

La tabella 4.22 indaga l'esistenza di una relazione tra la dimensione media degli agriturismi per ogni area di studio e l'indice di multifunzionalità modificato.

Tabella 4.22: Dimensione media aziendale (in ettari di SAU), altitudine media e indice MFI modificato degli agriturismi suddivisi per area di studio.

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Fonte: elaborazione personale

Da un'osservazione dei dati medi non appare esserci alcuna relazione tra dimensione aziendale media e multifunzionalità. Una delle possibili ragioni potrebbe risiedere nel fatto che nell'Alto Mantovano, essendo una zona collinare, i titolari delle aziende agricole hanno a disposizione una quantità limitata di terreno coltivabile, a differenza delle altre tre aree che sono pianeggianti. Di conseguenza, escludendo dall'analisi l'Alto Mantovano, la relazione che si instaura appare negativa, seppure la differenza tra gli indici MFI modificati non sia molto elevata.

Anche la tabella seguente indaga la relazione tra dimensione aziendale e multifunzionalità, ma sotto una prospettiva differente. Infatti, nella tabella 4. vengono presentati gli agriturismi raggruppati non più in base all'appartenenza ad una determinata area di studio, bensì in base alla dimensione aziendale.

Tabella 4.23: Indici di funzione e di multifunzionalità per ogni gruppo di agriturismi, classificati in base alla dimensione aziendale.

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Fonte: elaborazione personale

Le classi sono state create tenendo conto non soltanto della numerosità, ma anche cercando di avere gruppi sufficientemente omogenei per dimensione aziendale. Innanzitutto, questa tabella mette in evidenza che la media è una misura piuttosto fuorviante della dimensione aziendale. Infatti, dalla tabella 4.7 era emersa una SAU media per agriturismo intervistato di 21 ettari, addirittura superiore alla media delle aziende agricole dell'intera provincia di Mantova (19,16 ettari, dati Istat 2010). Tuttavia, la distribuzione della dimensione aziendale è, da un lato, fortemente sbilanciata verso gli agriturismi di piccole dimensioni (la dimensione mediana è di 12 ettari) e, dall'altro, condizionata in maniera importante da un outlier, ovvero l'agriturismo ME14 che possiede una SAU di ben 185 ettari. Rimuovendo dall'analisi questo agriturismo, la dimensione media degli agriturismi intervistati si abbassa a 18 ettari, divenendo quindi inferiore, anche se di poco, rispetto alla dimensione media delle aziende agricole mantovane. Inoltre, nella prima analisi di sensitività, verranno rimossi altri due agriturismi considerati come oulier in base al loro reddito, e la dimensione media si abbasserà ulteriormente, arrivando a 16,5 ettari.

Passando all'analisi degli indici delle singole funzioni, gli agriturismi di medie dimensioni (da 6 a 50 ettari) ottengono indici di funzione produttiva in media superiori, tuttavia il tasso di correlazione tra funzione produttiva e dimensione aziendale è molto vicino allo 0%. Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che nella funzione produttiva non vengono considerati solo indicatori relativi alla produzione di beni, bensì si tiene in considerazione anche degli aspetti relativi alla trasformazione e alla vendita diretta. Per gli indici di funzione ricreativa si può ipotizzare una relazione positiva con la dimensione media aziendale, avvalorata da un tasso di correlazione del 26%. Per quanto riguarda le restanti funzioni, i tassi di correlazione con la dimensione aziendale sono entrambi positivi, seppure meno forti (12% per la funzione residenziale e 15% per la funzione ambientale). Il grafico 4.2 aiuta la comprensione di queste ipotesi di relazioni.

Grafico 4.2: Distribuzione degli indici di funzione in base all'appartenenza degli agriturismi a diverse classi dimensionali.

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Fonte: elaborazione personale

Analizzando la seconda parte della tabella in cui vengono evidenziati gli indici di multifunzionalità ascrivibili ad ogni categoria dimensionale, è possibile ipotizzare una relazione positiva tra l'indice MFI modificato e la dimensione aziendale, con un tasso di correlazione del 30%. Questi risultati sono in linea con Andersen et al. (2013), i quali hanno dimostrato che una dimensione aziendale maggiore permette agli agriturismi di svolgere un numero più elevato di interventi gestionali e, quindi, di accrescere la propria multifunzionalità.

La relazione tra tempo impiegato in attività lavorative esterne all'agriturismo e la multifunzionalità
Descrivendo la tabella 4.13 erano state ipotizzate alcune relazioni tra l'appartenenza ad una certa area di studio e lo svolgimento di attività lavorative esterne da parte dei titolari degli agriturismi e del suo nucleo familiare. Nella tabella 4.24 gli agriturismi vengono suddivisi in base alla loro occupazione fuori dall'agriturismo, in termini di percentuale di tempo dedicato ad attività lavorative esterne all'agriturismo. Le diverse classi di occupazione vengono confrontate con gli indici di funzione e gli indici di multifunzionalità medi per ogni gruppo di riferimento.

Tabella 4.24: Indici di funzione e di multifunzionalità medi per ogni classe di occupazione, in termini di lavoro esterno all'agriturismo.

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Fonte: elaborazione personale

Come evidenziato attraverso la tabella 4.13, gli indicatori di tempo lavorativo dedicato alle diverse attività sono approssimativi, in quanto viene considerato il quantitativo di tempo lavorativo solo dei componenti del nucleo familiare del conduttore che partecipano alle attività agrituristiche.

Fatta questa premessa, analizzando la tabella 4.24, gli indici di multifunzionalità MFI modificati medi sembrano inversamente proporzionali alla quantità di lavoro impiegata in attività esterne all'agriturismo. L'ipotesi sull'esistenza di una relazione negativa tra occupazione esterna all'agriturismo e multifunzionalità viene avvalorata dal tasso di correlazione, pari a -30%. Stesso discorso per i tassi di correlazione relativi alla relazione tra lavoro esterno e le singole funzioni: per la funzione produttiva il tasso è pari a -15%, per la funzione residenziale -10%, per la funzione ambientale -4% e per la funzione ricreativa -14%. In altre parole, è lecito ipotizzare che ad un maggior quantitativo di lavoro all'interno dell'agriturismo corrisponda un maggior numero di interventi gestionali riguardanti la pluralità delle funzioni dell'agricoltura.

Nel paragrafo seguente verranno analizzate le relazioni tra multifunzionalità e la partecipazione a determinate misure di incentivazione.

Relazione tra multifunzionalità e misure di incentivazione
Come ricordato all'inizio di questo capitolo, in ambito europeo esistono politiche di incentivazione volte a favorire la multifunzionalità dell'agricoltura. Coerentemente con (Wilson, 2007), lo scopo di questo paragrafo è verificare se la partecipazione da parte dei conduttori degli agriturismi a queste politiche pubbliche induca effettivamente ad una maggiore valorizzazione della multifunzionalità. La tabella 4.25 mette in relazione l'incentivo alla produzione ottenuto tramite la PAC e la multifunzionalità.

Tabella 4.25: Relazione tra gli agriturismi che ricevono l'incentivazione alla produzione previsto dalla PAC e gli indici di funzione e di multifunzionalità.

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalita` dell'agricoltura - Immagine 44

Fonte: elaborazione personale

Come è possibile notare dalla tabella 4.25, l'incentivo alla produzione ottenuto tramite la PAC è piuttosto comune, non solo tra le imprese agricole tradizionali, ma anche tra gli agriturismi del mantovano; infatti, i due terzi di queste strutture lo ricevono. Ciò sta a dimostrare che per la maggior parte degli agriturismi del mantovano, l'attività di produzione dell'azienda agricola resta un fattore importante. Come prevedibile, i conduttori che ricevono questo incentivo registrano in media un indice della funzione produttiva maggiore. Inoltre, questi agriturismi hanno indici di multifunzionalità MFI e MFI modificato medi maggiori, sebbene quest'ultimo non di molto. L'analisi statistica attraverso i t-test relativi alle differenza tra medie dei due gruppi conferma la direzione delle relazione tra l'ottenimento di questo incentivo e la multifunzionalità, tuttavia questi test non risultano significativi. Di conseguenza, questa relazione andrebbe indagata ulteriormente.

Nella tabella 4.26 si cerca di verificare se le forme di incentivazione per progetti specifici facilitino o meno gli agriturismi nello sfruttamento delle funzioni diverse da quella produttiva. Questo tipo di incentivi, infatti, possono potenzialmente favorire lo sfruttamento della funzione ambientale, della funzione residenziale (per esempio, incentivi per la ristrutturazione di edifici dedicati all'attività agricola trasformati in residenziali) o della funzione ricreativa (per esempio, i fondi relativi al Programma di Sviluppo Rurale, PSR).

Tabella 4.26: Relazione tra gli agriturismi che ricevono o hanno ricevuto un incentivo europeo per investimenti specifici e gli indici di funzione e di multifunzionalità.

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Fonte: elaborazione personale

La tabella 4.26 evidenzia che la relazione tra questo tipo di incentivi e la multifunzionalità è molto più forte rispetto all'incentivo alla produzione previsto dalla PAC. Come prevedibile, la funzione produttiva è poco influenzata da questo tipo di politiche (ttest positivo ma non significativo), data la differenza limitata dell'indice di funzione produttiva tra le due categorie di agriturismi. Per quanto riguarda le altre funzioni, invece, il discorso cambia: i punteggi relativi agli indici medi di funzione degli agriturismi che ricevono gli incentivi per investimenti specifici sono nettamente più alti rispetto agli altri agriturismi. In particolare, la funzione residenziale è quella che fa registrare la differenza massima (indice di 55.73 per gli agriturismi che ricevono gli incentivi per investimenti specifici contro un indice di 32.69 per gli altri). Questo dato è confermato dal fatto che ben 7 agriturismi appartenenti alla prima categoria (63%) hanno ricevuto un sussidio per il restauro di edifici destinati precedentemente ad attività agricola o allevamento. Inoltre, i ttest sono statisticamente significativi, confermando la relazione positiva tra l'ottenimento di questi incentivi e la funzione residenziale, con un p-value di 0,0028.

Gli interventi di tipo residenziale hanno probabilmente avuto effetti positivi anche sulla funzione ricreativa, in quanto questi edifici sono stati utilizzati per offrire attività turistiche come l'alloggio. Anche in questo caso, i t-test confermano la relazione positiva evidenziata dalla relazione tra i valori medi degli indici di funzione ricreativa e l'ottenimento degli incentivi specifici.
Anche gli indici medi di funzione ambientale fanno registrare una differenza piuttosto significativa (+10,95) a favore degli agriturismi che ricevono gli incentivi per investimenti specifici. Alcune di queste strutture hanno ricevuto, per esempio, le misure agroambientali (previste dalla politica di greening della PAC) e sussidi per progetti volti alla tutela della natura collegati all'attività agricola. Tuttavia, è necessario considerare che i t-test, pur confermando la relazione positiva, non sono significativi al livello del 5%, con un p-value di 0,069.

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