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L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura: una verifica empirica basata su un indice di multifunzionalità nella provincia di Mantova

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura: una verifica empirica basata su un indice di multifunzionalità nella provincia di Mantova
di Fabrizio Cattani

Università degli Studi di Trento
Dipartimento di Economia e Management
Corso di Laurea magistrale in Management
Relatore: Prof.ssa Roberta Raffaelli
Anno accademico: 2014-2015

4.2.1 - L'area di studio

L’area di studio è rappresentata dalla provincia di Mantova. Come è possibile notare dalla figura 4.1, il territorio è stato diviso in quattro aree di riferimento: Alto Mantovano (area gialla), Medio Mantovano (area rossa), Oglio Po (area arancio) ed Oltrepò Mantovano (area verde).

Figura 4.1. Cartina dell’area di studio su tre livelli. L’ultimo livello è suddiviso per aree e comuni.

L'agriturismo come mezzo per la valorizzazione della multifunzionalità dell'agricoltura - Immagine 11

Fonte: 1° livello: www.wikipedia.it; 2° livello: www.google.it/maps; 3° livello: www.provincia.mantova.it

L’Alto Mantovano (area gialla) è caratterizzato da due zone, una collinare ed una pianeggiante, mentre il resto del territorio mantovano è pianeggiante. L’area collinare dell’Alto Mantovano, denominata Colline Moreniche, si trova all’estremo nord della provincia. Essa ha come centro d’attrazione turistico più vicino il lago di Garda. Inoltre, data la conformazione geologica, si coltivano perlopiù vite ed olivi. All’estremo nord e nordest di quest’area collinare, la forte pendenza (in media del 30%) del suolo ha fatto sì che le attività antropiche siano difficilmente praticabili e di conseguenza sono presenti aree boschive di cedui. Il Medio Mantovano è la zona pianeggiante caratterizzata dalla presenza dell’altro principale polo d’attrazione turistico, ovvero il capoluogo di provincia. Mantova infatti fu uno dei principali centri culturali del Rinascimento italiano ed europeo e per questo è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, insieme al piccolo comune dell’area Oglio Po di Sabbioneta. Inoltre nel Medio Mantovano è presente l’area protetta del Parco regionale del Mincio. Nell’area Oglio Po abbiamo, oltre al comune di Sabbioneta, l’area protetta del Parco regionale Oglio Sud. Ho ritenuto di inserire in quest’area anche i comuni di Acquanegra sul Chiese e Canneto sull’Oglio, i quali in figura 4.1 1° livello vengono compresi nell’area dell’Alto Mantovano (area gialla). Ho preso questa decisione in quanto entrambi questi territori sono bagnati dal fiume Oglio. Nell’area dell’Oltre Po uno dei principali centro d’attrazione è il comune di San Benedetto Po insignito del riconoscimento “I borghi più belli d’Italia” per la presenza dell’Abbazia del Polirone.

Secondo la Provincia di Mantova (2015), il territorio mantovano ha una forte vocazione agricola, col 17% delle imprese agricole iscritte al registro CCIAA in Lombardia (dati Infocamere 2012) ed in misura leggermente inferiore per la trasformazione e i servizi agroindustriali col 7,4% delle imprese della Lombardia (dati ISTAT 2011 e INAIL 2010). Calandosi più specificatamente nel settore agricolo, la superficie agricola utilizzata è di 169.000 ettari (circa il 90% della superficie agraria disponibile, dati ISTAT 2010) ed il valore della produzione agricola mantovana a prezzi correnti è di €1.515.000 (il 21,1% della Lombardia, dati 2012 ISTAT). La tendenza dell’agricoltura mantovana è verso una progressiva specializzazione produttiva, in particolare per le coltivazioni di ortive, la barbabietola, le foraggere avvicendate e la vite. Per quanto riguarda il settore dell’allevamento, tale tendenza è persino più forte (le variazioni si riferiscono al periodo 1982-2010): per il settore dei bovini da carne le diminuzioni assolute nel numero di imprese (da 8151 a 1829 aziende) sono state fortissime ed il numero di bestiame medio per impresa è aumentato di quasi tre volte, passando da 66 capi a 178. Tendenza ancora più forte per gli allevamenti di vacche da latte, per quanto riguarda il numero di capi medi per azienda (da 21 a 83), così come per gli allevamenti suinicoli ed avicoli sia per la diminuzione delle aziende (per i suinicoli si è passati da 2412 a 370 imprese, per gli avicoli da 5338 a 284) che per il numero medio di capi per azienda (per i suinicoli da 332 a 3267, per gli avicoli da 753 a 25964 capi medi per impresa). Questi dati sono confermati anche dai dati del Censimento Agricoltura ISTAT 2010, che presentano una diminuzione del numero di aziende agricole del 23% (da 11402 a 8800) dal 2000 al 2010, ed un conseguente aumento della SAU media aziendale da 14,67 ettari nel 2000, a 19,16 ettari nel 2010. In particolare, sono cresciute di numero solo le imprese agricole con più di 50 ettari, passando da 698 nel 2000 a 857 aziende nel 2010.

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