Nel corso degli ultimi decenni le aree rurali sono state interessate da profonde trasformazioni che hanno prodotto una modifica sostanziale della loro tradizionale struttura economico-sociale. Queste zone hanno acquistato una crescente importanza in termini di caratterizzazione dell’ambiente e del paesaggio, dovuta ad un mutamento sostanziale degli stili di vita e di consumo. A formare lo spazio rurale, quindi, concorrono sempre più attività economiche quali:turismo, commercio, artigianato ecc.
Stiamo assistendo infatti alla crescita della ricerca e dell’acquisto di prodotti incontaminati, alla riscoperta e alla valorizzazione dei beni ambientali. Uno degli effetti immediati è stato l’ampliamento e il rafforzamento dell’offerta di turismo rurale e delle sue due componenti principali: l’agriturismo e i prodotti agroalimentari locali. Conviene “classificare” come turismo rurale tutte quelle attività turistiche che vengono praticate in temi specifici (trekking, birdwatching, ippoturismo, pernottamento in edifici rurali, ecc.). Viene visto come evoluzione del turismo alternativo, o anche chiamato turismo soft o sostenibile, e in opposizione al turismo di massa, ossia quel turismo che registra un flusso continuo e numeroso di turisti, che visitano le realtà locali ma cercano le attrattive tipiche della propria cultura. Il turismo soft, invece, è un turismo dove si registra un numero limitato di turisti, i quali si adattano alle norme locali, interessati agli stili di vita del posto e disponibili all’apprendimento di usi, costumi e lingua del luogo.
Schematicamente, potremmo osservare le principali differenze tra questi due turismi che si contrappongono nella tabella 1.
Tabella 1. Il comportamento dei turisti hard e dei turisti soft.
Turismo hard |
Turismo soft |
Turismo di massa |
Turismo individuale, familiare e di piccoli gruppi |
Poco tempo |
Molto tempo |
Mezzi di trasporto veloci |
Mezzi di trasporto adeguati (anche lenti) |
Programma fisso |
Decisioni spontanee |
Dipendente |
Indipendenti |
Stile di vita importato |
Stile di vita locale |
Attrazioni turistiche |
Esperienze |
Comodo e passivo |
Faticoso e attivo |
Nessuna preparazione |
Preparazione sul Paese da visitare |
Nessuna conoscenza linguistica |
Apprendimento lingue straniere |
Senso di superiorità |
Desiderio di apprendere |
Fare shopping |
Portare regali |
Souvenir |
Ricordi, nuove conoscenze |
Scattare rullini, cartoline |
Fotografare, disegnare, dipingere |
Curiosità |
Tatto |
Rumoroso |
Silenzioso |
Fonte: G. Balestrieri (2002).
Nelle aree rurali, molte iniziative di valorizzazione del turismo rurale, dell’agriturismo e dei prodotti agroalimentari locali, hanno contribuito a: diffondere una maggiore consapevolezza delle opportunità di sviluppo offerte da un uso sostenibile e integrato delle risorse locali; recuperare risorse che rischiavano di scomparire (ad es. molte produzioni agroalimentari tradizionali) o di degradarsi (ad es. il paesaggio rurale, gli edifici rurali, i monumenti, ecc.); qualificare il territorio ad esempio attraverso l’introduzione di servizi sia per le imprese sia per la popolazione o di infrastrutture; rafforzare l’identità locale e il sentimento di appartenenza alla comunità locale, attraverso la creazione di nuovi legami fra gli abitanti locali e la valorizzazione delle risorse culturali, ambientali e economiche dell’area; ridisegnare i rapporti fra aree urbane e rurali; rendere maggiormente attrattivo il territorio rispetto ad altri territori grazie alla creazione di una offerta peculiare.
Di fronte all’incremento della domanda registrato nel corso di questi ultimi anni e alle crescenti attese dei consumatori, sempre più interessati non solo alla fruizione dei servizi in azienda ma al territorio nel suo complesso, è necessario costruire una offerta integrata e di qualità capace di rendere maggiormente attrattive e competitive le aree rurali nel panorama complessivo dell’offerta turistica .
Il turismo rurale risulta essere una realtà che ha una sua identità precisa, che copre un segmento della domanda fortemente caratterizzata e che esprime un prodotto appetibile per il mercato interno e internazionale. Il settore è quindi oggetto di una attenzione crescente in conseguenza, probabilmente, dell’evoluzione delle preferenze e degli stili di consumo della domanda turistica.
I turisti italiani, oltre ad essere alla ricerca di ambienti salubri e tranquilli, sembrano preferire strutture e aree con una offerta articolata che permette di soddisfare una molteplicità di esigenze fra le quali quelle culturali (la vicinanza a città d’arte e la presenza di risorse storico-culturali è perciò strategica) e sportive. Inoltre, la possibilità di poter conoscere la gastronomia locale e di degustare e acquistare prodotti agroalimentari tipici sta acquistando una notevole importanza e in molti casi rappresenta l’elemento discriminante nella scelta dei luoghi di soggiorno.
Per quanto riguarda il movimento dei turisti stranieri,nelle aree rurali, presenta un trend decisamente positivo. Sono anch’essi generalmente alla ricerca di ambienti salubri e tranquilli, ma anche attratti dalla presenza di risorse culturali e storiche locali. Gli stranieri che si recano nelle nostre aree rurali sono generalmente famiglie con figli che generalmente svolgono le ferie nel periodo delle vacanze scolastiche (dalla metà di giugno alla fine di luglio).
I principali elementi che caratterizzano l’evoluzione della domanda a livello nazionale possono essere riassunti in:
Esaminando il settore ad un livello più specifico, come la Regione Toscana, si è dimostrato che il turismo rurale, con il suo carattere di attività trasversale, se condotto secondo criteri di conservazione delle risorse naturali e culturali, può prestarsi a svolgere il ruolo di motore dello sviluppo economico sostenibile del territorio rurale, aprendo nuovi spazi di mercato alle produzioni agricole tipiche e tradizionali, facendo conoscere le produzioni dell’artigianato locale e svolgendo una funzione di marketing territoriale.
I caratteri di ruralità e le tendenze evolutive del territorio toscano presentano notevoli differenze , pur essendo l’immagine di questo territorio coincidente in larga misura con il paesaggio agrario; ci troviamo di fronte, infatti, ad un territorio rurale complesso e articolato in cui sono variamente presenti caratteri di eccellenza ed elementi di fragilità, punti valutabili di forza ed elementi di debolezza.
Il punto di forza del turismo rurale toscano, risiede nel fatto che la Toscana è un vero e proprio marchio trainante che si applica a qualsiasi parte del territorio regionale e a qualsiasi prodotto e servizio. L’immagine del turismo toscano è quella di un turismo ricco di alternative, quasi tutte di qualità elevata. Un punto di debolezza per il turismo rurale è la lontananza dalle principali vie di comunicazione, e non è pensabile intervenire con nuove strade di grande comunicazione che danneggerebbero l’ambiente. Un altro problema che si può incontrare è il pericolo di snaturamento della base identitaria del turismo rurale toscano; attrarre i turisti infatti comporta l’adeguamento agli standard internazionali dell’accoglienza (confort, comodità, piscina, ecc) anche se stonano con l’ambiente circostante.
Inoltre, spesso, si può verificare che l'agricoltore che si mette a fare l'agriturismo in genere riduce l'attività agricola, è tentato di mettersi a fare turismo rurale, cessando quasi del tutto di coltivare e allevare. Altri che non sono mai stati agricoltori si mettono a fare ospitalità in campagna sfruttando le bellezze di questa create dagli agricoltori. Ma se pochissimi e per poco tempo si dedicano all'agricoltura c'è il pericolo che la campagna diventi anonima, se non addirittura inselvatichita, e non attiri più i turisti.