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Il turismo rurale e la valorizzazione delle risorse caratteristiche del territorio: il caso della Garfagnana

Il turismo rurale e la valorizzazione delle risorse caratteristiche del territorio: il caso della Garfagnana
di Edi Bertoncini

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA
Facoltà di Economia
Corso di laurea in Economia del territorio e dell’ambiente

Prova finale di: Edi Bertoncini
Docente di riferimento: Prof. Giovanni Balestrieri
Anno accademico 2007-2008

2.3.1 - Promozione dei prodotti

La valorizzazione di tre dei suddetti prodotti (farro, miele e castagna) ha portato alla promozione nazionale e internazionale della nostra valle, con positive ripercussioni sul turismo. Finanziata in larga misura dai progetti portati avanti dal GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo, l'azione ha spinto i produttori locali ad organizzarsi in consorzi. La produzione di farro, miele e farina di castagne è attualmente ben organizzata nell'ambito di solide filiere che associano agricoltori e commercianti. La cultura della qualità è un'altra componente essenziale del progetto, come attestano l'Indicazione Geografica Protetta ottenuta per il farro della Garfagnana e l’avvio del riconoscimento di due nuovi marchi di qualità e d’origine (latte e carne).
Il GAL Garfagnana Ambiente e Sviluppo ha individuato in queste tre produzioni agricole una buona potenzialità in materia di valorizzazione. L'attenzione si è concentrata inizialmente sul farro. Questo antico cereale, veniva commercializzato per lo più da singoli produttori che disponevano di quantità esigue e avevano pertanto uno scarso potere contrattuale. Il farro, tuttavia, possedeva tutte le caratteristiche di un prodotto la cui tipicità andava salvaguardata e la cui vendita doveva essere organizzata. Per quanto riguarda il miele, alcuni studi indicavano che il consumatore tendeva a scegliere il prodotto sulla base delle caratteristiche visive e organolettiche. È apparso evidente che tale prodotto necessitava di un'azione di tipicizzazione.
Per la castagna (prodotto più rilevante in termini quantitativi), il GAL e i produttori hanno concentrato la propria attenzione sul prodotto essiccato (circa metà della produzione totale), in quanto la farina di castagne offriva buone opportunità nel campo dei menù tipici e dei dolci. Si trattava quindi di tre prodotti con problemi simili: bisogno di tipicizzazione, educazione al consumo e salvaguardia mediante la valorizzazione di un'antica produzione da adattare alle nuove esigenze.
Al consorzio Garfagnana Produce (nato nel 1987,come già dichiarato) ne sono seguiti altri due: il Consorzio del Farro della Garfagnana e il Consorzio Castanicoltori creato nel 1998. Per ciò che riguarda la competitività e l’ accesso al mercato, possiamo dire che, il riconoscimento dell'IGP per il Farro di Garfagnana, la richiesta dell’IGP per la Farina di castagna di Garfagnana e l’avvio del riconoscimento di due nuovi marchi di qualità e d’origine (latte e carne) attestano la diffusione della cultura della qualità nel tessuto imprenditoriale locale. Oggi i prodotti a base di farro, miele e castagne (farine, dolci, liquori) sono presenti anche sui mercati nazionali ed europei,mentre gli altri prodotti (conserve, carni, formaggi, ecc.) stanno acquisendo una rilevanza almeno regionale. I volumi delle produzioni di qualità che hanno raggiunto farro e farina di castagne, evidenziando la dimensione economica e competitiva raggiunta da questi prodotti tipici.

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