L'offerta turistica rurale si presenta come una realtà che deve essere strettamente connessa al territorio nel quale è situata, altrimenti non si realizzerebbe la volontà dei turisti di un contatto più vicino con l'ambiente che vanno a visitare.
Per questo l'offerta turistica deve partire dalle risorse del territorio, non da strutture create ad hoc per il mercato turistico, insomma si tratta di utilizzare gli edifici e le attività già esistenti con un nuovo obiettivo: sviluppare il prodotto turistico dell'area.
Ma chi sono gli attori di offerta del prodotto turistico?
Innanzitutto è necessario capire che il prodotto turistico è un insieme di beni e servizi eterogenei interrelati fra loro. Il risultato di queste relazioni è un insieme complesso formato da più attività svolte da attori di offerta diversi.
In alcuni studi condotti in paesi stranieri, è stata analizzata la strategia di sviluppo del turismo rurale, e sono stati indicati gli attori del processo.
Il ruolo centrale per la creazione di questo mercato, che risulta da entrambi gli studi, è quello svolto delle comunità rurali , in quanto la finalità del turismo rurale è quella di far conoscere al turista le caratteristiche culturali dell'area, e senza l'intervento attivo della popolazione tutto si ridurrebbe ad una scena creata appositamente per il turista, ma che non rispecchia la vita reale della comunità.
Verbole ha indicato che, per lo sviluppo del turismo rurale sostenibile, è necessario il pieno supporto delle comunità rurali. Tuttavia egli dichiara che, all'interno di esse, si individuano dei gruppi non omogenei di persone, nei quali è necessario verificare chi realmente decide e partecipa allo sviluppo del turismo, e alla fine del processo chi ha i benefici e gli aspetti negativi di esso.
Insomma è necessario verificare quale sia il ruolo reale della popolazione locale nelle scelte relative al turismo, identificando all'interno di essa degli stakeholders.
Innanzitutto, in base alle caratteristiche tipiche del prodotto turistico, sono sicuramente essenziali gli attori dell'offerta ricettiva, senza i quali il turismo (ad esclusione dell'escursionismo) non potrebbe esistere.
Inoltre è essenziale che sia presente un'offerta di ristorazione, che deve essere incentrata sulle caratteristiche tipiche dell'area, sia nella struttura, sia nell'offerta alimentare. Infatti lo sviluppo di modelli di ristorazione estranei all'area, ad esempio i fast food, non costituirebbe una tipologia di offerta turistica rurale, perche´ verrebbe meno il nesso esistente fra turismo e territorio.
A queste due categorie si devono aggiungere tutti quei servizi che permettono al turista di fruire dell'area, ad esempio la presenza di guide turistiche (o ecoturistiche) che spieghino le caratteristiche della zona, la presenza di strutture per praticare sport ( molto richiesto in ambito rurale è, oggi, il turismo equestre), un'offerta commerciale dove poter trovare le produzioni tipiche dell'area, ad esempio di artigianato alimentare e non, la presenza degli stessi artigiani, che possano far vedere come producono i loro manufatti.
Si capisce che l'offerta turistica rurale è costituita da molti gruppi non omogenei con interessi diversi, nella gran parte dei casi si tratta di piccole aziende, agricole e non, nelle quali il fattore umano gioca un ruolo essenziale.
Attualmente questo tipo di offerta si rivela inadeguata rispetto ad altre forme di offerta turistica per vari motivi: si tratta di un settore poco omogeneo ed organizzato, spesso si individuano singole iniziative di offerta, e mancano prodotti elaborati, sia perche´ si tratta di operatori di vario genere accomunati dalla sede di lavoro (il territorio rurale), sia per la bassa disponibilità degli stessi ad aggregarsi attorno a progetti comuni, nonche´ per la forte conflittualità fra operatori di settori diversi ( ad esempio fra ristoratori e operatori agrituristici).
La mancanza di organizzazione riduce la possibilità di cercare degli accordi per la commercializzazione del prodotto. Ad esempio, i tour operators necessitano di standards precisi di riferimento per classificare i prodotti che vanno a proporre, e nel turismo rurale non esistono ancora degli standards di classificazione per le strutture. Inoltre, sono pochi gli operatori specializzati nella commercializzazione di questi prodotti, intesi non solo a livello di offerta ricettiva (infatti cataloghi degli alloggi si possono facilmente trovare), ma come prodotti turistici complessi.
Come ultima osservazione, nonostante le buone prospettive di destagionalizzazione del turismo rurale rispetto ad altre forme di turismo (ad esempio il turismo balneare e quello montano legato agli sport invernali), esso si presenta ancora con una forte stagionalità, che limita la redditività degli investimenti.
Nel documento "Commercializzare un turismo rurale di qualità”, la Commissione Europea mette in evidenza come sia necessario strutturare questo tipo di prodotti come un'offerta turistica di qualità superiore, orientata verso il fuori stagione.
I fattori che farebbero dell'offerta turistica rurale un prodotto di qualità superiore sono relativi all'elevata personalizzazione dell'offerta, attuabile gestendo piccoli gruppi di turisti, al massimo 15 persone, e creando dei prodotti a geometria variabile. Infatti l'offerta dovrebbe essere in grado di creare prodotti completi estremamente specifici, incentrati su un tema determinato, e prodotti più flessibili, che consentano una maggiore autonomia decisionale del cliente, evitando di rivolgersi ad un unico segmento di domanda, ma riuscendo a gestire contemporaneamente diverse tipologie.
Tutti i prodotti creati devono, comunque, basarsi sulle caratteristiche dell'area, anche nelle attività di animazione dove possibile.
Infine bisogna tenere presente che il fattore umano è essenziale in questo tipo di prodotto, perche´ il prodotto di qualità punta più sull'aspetto emozionale che non sul consumo da parte del turista.