Quando ci si riferisce ai territori rurali e ai territori agricoli, bisogna tenere presente che essi sono anche territori boschivi, e che, con l'abbandono delle terre coltivate da parte degli agricoltori delle aree rurali, il bosco ha occupato anche gli spazi agricoli.
Secondo i dati dell'Unione Europea, il 36% del territorio europeo, per un totale di 118 milioni di ettari, è ricoperto dalle foreste.
Il 65% di questo patrimonio è di proprietà privata, suddiviso in piccoli appezzamenti che ne rendono difficile una gestione responsabile.
In Italia la superficie boschiva è di 9.720.000 ettari, così suddivisi: il 59,4% in montagna, il 5% in pianura, il 35,5% in collina. Di questi nove milioni di ettari, il 61% è di proprietà privata, il 27% di proprietà comunale, il 7% dello Stato e delle Regioni e il 5% di altri Enti, mentre complessivamente 1.800.000 ettari sono aree protette.
Nelle aree rurali, fino a pochi decenni fa, il bosco era il naturale completamento dell'economia agricola locale, perche´ forniva il materiale per le costruzioni e l'artigianato, insieme ai prodotti commestibili delle piante.
Oggi il bosco è una ricchezza per le sue produzioni, ma anche per altri molti motivi, non da ultimo per finalità ricreative.
I boschi sono un elemento naturale, ma l'opera dell'uomo è stata notevole, perche´ esso da sempre ha sfruttato le loro risorse, limitando gli spazi del bosco rispetto a quelli agricoli o urbani, e decidendo la tipologia di alberi da coltivare in base alle necessità commerciali. Attualmente, nell'Unione Europea, una media del 27% delle foreste è utilizzata per scopi commerciali, e il commercio di legname e materiale boschivo, ad esempio le resine e il carbone, rimane la funzione più nota.
Ma le zone boschive hanno delle funzioni che vadano al di là del settore primario.
Infatti il bosco costituisce degli ecosistemi che, da un punto di vista ambientale, sono importantissimi: per la vegetazione, per le specie animali che in esso trovano di che nutrirsi, per l'equilibrio idrogeologico dell'area, per regolare il clima.
Inoltre il bosco ha assunto delle valenze ricreative notevoli,
"soprattutto nei paesi a terziario avanzato, il bosco è alla riconquista del terreno dell'agricoltura ed è visto sempre più come bosco dei "cives", dei cittadini, dei servizi, dei nuovi benefici diretti ed indiretti che progressivamente si è scoperto di poter avere dal bosco"
La funzione turistica del bosco è plurima: esso è vissuto nel tempo libero, per fare passeggiate ed escursioni, è un mezzo tramite il quale conoscere la fauna e la flora del luogo, fornisce paesaggi che variano a seconda della tipologia di piante, ha una valenza di ricerca di spiritualità, di relax a contatto con la natura. Spesso è vissuto come luogo della memoria, per il lavoro umano svolto in esso, o addirittura come luogo magico, secondo quelle che sono le credenze del luogo.
Inoltre, nell'ecosistema boschivo si possono trovare le produzioni spontanee, ad esempio i funghi e i frutti selvatici, che hanno un ruolo importante come produzioni tipiche del luogo, e che oggi entrano nel mercato come produzioni biologiche delle aree rurali.
Naturalmente, l'utilizzo di questa risorsa deve avvenire in modo consapevole, e quindi le aree rurali devono potersi dotare degli strumenti adatti per realizzare una fruizione turistica sostenibile, ad esempio regolamentandone l'accesso o lo sfruttamento.