L'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) già nel 1985, nell'assemblea generale di Sofia, aveva ribadito che il turismo rurale rientra nell'insieme delle forme di turismo culturale, secondo quanto indicato dall'articolo 48 dell'Estratto sulla protezione e promozione della cultura, come fattore di sviluppo turistico, e nella rivalorizzazione del patrimonio nazionale dei luoghi e monumenti a fini turistici.
L'OMT ha anche indicato le caratteristiche e l'importanza del turismo culturale nell'insieme delle attività turistiche.
Infatti, il turismo genera delle esternalità nei confronti del territorio visitato, che sono di natura economica, sociale e ambientale, e per questo è compito degli stati "promuovere la coscienza turistica e facilitare i contatti dei visitatori con le comunità d'accoglienza con un fine di comprensione e di arricchimento reciproco".
All'articolo 49 si ribadisce che "anche se le motivazioni principali di buona parte dei turisti continuano ad essere il riposo e le distrazioni, ciò non esclude in alcun modo il personale sviluppo culturale del turista".
Mentre le popolazioni locali ospitanti hanno diritto "alla comprensione e al rispetto dei loro costumi, delle loro religioni e delle altre forme delle loro culture che fanno parte del patrimonio dell'umanità".
Anche altri autori ribadiscono come il turismo culturale sia un tipo di turismo patrimonio dell'umanità".
"che verte su attività complesse di vita includenti un coinvolgimento attivo e consapevole da parte del visitatore, che si rapporta con l'ospitante per uno stile di incontro teso al rispetto e alla conservazione dell'ambiente naturale e socio-culturale locale".
Ma cosa si deve intendere parlando di cultura? E come essa viene intesa nel sistema turistico?
Il concetto di cultura è molto complesso e non ha una definizione univoca, in quanto può essere visto da diverse angolazioni, a seconda della materia che lo analizza.
Da un punto di vista sociologico scaturenti da alcuni fattori: l'ambiente, la storia, la singola persona e la comunità.
Si deve riferirsi alla pluralità delle culture in quanto i risultati derivanti dalla relazione di questi quattro fattori sono diversi in ciascuna comunità.
La cultura diventa identità culturale se la comunità, l'insieme di persone, condivide conoscenze e comportamenti attraverso il tempo, e quindi si riconosce in determinati atteggiamenti o consuetudini.
All'interno del processo di identificazione, le tradizioni di un popolo svolgono una funzione essenziale perche´ permettono di tramandare nel tempo la cultura, non in modo statico, ma accogliendo le innovazioni che le generazioni successive apportano.
Il turismo è un fenomeno che ha profonde implicazioni culturali, infatti esso è essenzialmente viaggio, spostamento di persone da un luogo all'altro, e questo genera un continuo contatto con culture di comunità diverse.
Gli effetti che questo contatto produce possono essere positivi o negativi, a seconda del rapporto che si instaura fra ospite e ospitante. Infatti, il contatto con altre culture è un'opportunità di arricchimento culturale per la cultura della comunità, ma può essere devastante se l'identità della comunità non è forte, e il turista impone la propria, ad esempio introducendo il suo modo di vita, i suoi cibi o la sua lingua. In questo secondo caso, il territorio ospitante diventa solamente lo scenario, lo sfondo per l'attività turistica, e non si instaurano dei rapporti effettivi con la comunità locale.
In questa ricerca il turismo rurale verrà visto come quel tipo di turismo rispettoso della cultura locale, infatti la motivazione della vacanza sarà proprio quella di conoscere un modo di vivere diverso dal proprio.
Naturalmente questo non esclude che, anche in questo caso, a livello locale possano prevalere le esternalità negative del turismo. Rimane il fatto che il turismo rurale nasce con la volontà di conoscere in modo positivo l'Altro che va a visitare.
A questo punto è utile chiarire quali sono gli elementi della cultura locale che ricerca il turista.
A questo proposito, l'OMT ha indicato cosa debba essere inteso come patrimonio culturale di un popolo:
"il patrimonio culturale di un popolo comprende le opere dei suoi artisti, architetti, musicisti, scrittori e filosofi, delle sue creazioni anonime, sorte dall'animo popolare, e dell'insieme dei valori che danno un senso alla vita. Cioè le opere materiali e non materiali che esprimono la creatività di quel popolo: la lingua, i riti, le credenze, i luoghi e monumenti storici, la letteratura, le opere d'arte e gli archivi e biblioteche”.
Sono proprio questi elementi, di natura materiale e immateriale, che il turista culturale vuole conoscere e poter apprezzare nella sua vacanza. Quindi essi possono diventare attrattive per la domanda turistica di un luogo, ed è per questo che l'offerta della località deve conoscere e saper valutare le proprie potenzialità.
Ciò si attua con il coinvolgimento nel mercato turistico di tutte quelle attività definite tipiche di un luogo.
Ad esempio le attività materiali possono essere:
- l'artigianato, con le sue lavorazioni, gli attrezzi, i materiali usati, i prodotti finiti;
- l'architettura, per le tecniche usate, i materiali, la suddivisione degli spazi in base alle esigenze collettive;
- la raccolta e la preparazione del cibo, fino ad arrivare alla gastronomia locale vera e propria.
Ma di uguale importanza sono anche tutte le forme di cultura immateriale che vivono nel territorio e che fanno parte della vita di una comunità:
- le feste, le cerimonie, i riti della comunità nei confronti di particolari manifestazioni del vivere quotidiano;
- le forme esplicative della religiosità popolare, e i segni tangibili di essa, come ad esempio i capitelli, le raffigurazioni, le manifestazioni della gratitudine popolare;
- la parlata tradizionale;
- le tipologie di giochi fatti in gruppo dai ragazzi;
- le credenze di natura superstiziosa, il patrimonio di fiabe, e dei proverbi tipici della letteratura orale.
Questi elementi possono essere sviluppati anche per scopi turistici, pubblicizzando delle manifestazioni e degli itinerari che promuovano proprio questi aspetti della cultura locale.
Naturalmente è necessario che sia preservato l'equilibrio fra la cultura vera e propria della comunità e le manifestazioni di essa, altrimenti queste ultime rischiano di diventare solo folklore a scopo turistico.