La domanda di agriturismo risponde ad un segmento di mercato che ha delle caratteristiche rilevanti nella progettazione dell'offerta, ma è difficile individuarle, se non tramite le indagini svolte dalle associazioni di categoria, infatti non esiste nessun obbligo per gli operatori agrituristici di fornire i dati relativi al numero di arrivi e presenze di turisti nelle aziende, oppure di fornire delle indicazioni relative alle caratteristiche (età, sesso, professione, ecc.) degli ospiti.
Secondo le associazioni di categoria, ed in particolare Terranostra, gli arrivi del 2000 in strutture agrituristiche erano pari a 2,1 milioni, di cui il 25% stranieri. Le presenze stimate erano 14,7 miliardi di giornate, con una durata media del soggiorno di 6/7 giorni.
Questo movimento turistico avrebbe generato un giro d'affari di 900 miliardi (il 12,5% in più rispetto al 1999).
Ma quali sono le caratteristiche dei turisti che decidono di passare le loro vacanze in agriturismo?
Innanzitutto, secondo il sondaggio di Terranostra pubblicato su News Coldiretti numero 53 del 28 febbraio 2001, l'agriturista tipo è giovane e lavora nel terziario, infatti l'età media è per il 55% degli intervistati di 18-35 anni, per il 45% fra i 36 e i 55 anni. Il 50% dei turisti lavora come impiegato, il 19% come libero professionista e il 10% è commerciante. Per quanto riguarda il titolo di studio , il 64% ha il diploma di scuola superiore e il 30% la laurea.
Inoltre si tratta di un turista consapevole, perche´ ben l'86% sceglie la propria vacanza in agriturismo attraverso le guide di settore, mentre il 23% si affida al consiglio di amici e parenti che hanno già trascorso una vacanza in agriturismo.
Le motivazioni più comuni che spingono a cercare questo tipo di vacanza sono: la volontà di vivere un'esperienza di qualità ambientale attraverso la realtà agricola aziendale e erritoriale, la ricerca dell'enogastronomia locale, il contatto con la natura e il mondo rurale, il piacere delle cose semplici e genuine, la stanchezza verso forme di turismo di massa.
Insomma risulta che la vacanza deve essere un momento di contatto con una realtà e con dei ritmi di vita diversi da quelli abituali, più vicini a quelli naturali. Il turista vuole conoscere le caratteristiche del territorio che visita, chi più per gli aspetti sportivi, chi per la cultura locale, chi per gli aspetti naturalistici.
Il turista si attende di trovare pace e relax per dimenticare lo stress urbano, dei cibi genuini e dei piatti tipici che vadano oltre l'omologazione e la standardizzazione, un'accoglienza cordiale, e un rapporto con l'operatore agrituristico caldo e familiare.
Inoltre vorrebbe poter esplorare dei territori poco conosciuti, partecipando a momenti culturali collettivi dell'area, oppure visitando delle aree salvaguardate.
Il giudizio che i turisti danno dell'esperienza è positivo, il 100% delle persone intervistate vuole provare di nuovo questo tipo di vacanza.
Per quanto riguarda l'accoglienza, solo il 4% è rimasto totalmente deluso, la stessa percentuale ha giudicato negativamente l'alloggio e le attività ricreative (nel 2000 la percentuale che giudicava negativamente le attività ricreative era il 20%).
Registrano dei netti miglioramenti le persone soddisfatte dalle attività ricreative (+25% rispetto al 2000) e dai prodotti agricoli acquistati (+8%).
Nonostante queste impressioni favorevoli, si può notare un calo nella durata del periodo di soggiorno, infatti l'Agriturist stima un calo di presenze nel 2000 pari al 6% rispetto al 1999.
Capire queste tendenze e andare ad organizzare la propria offerta per tipologia di domanda è importante per la gestione e la progettazione di tutta l'attività, infatti, Lo Surdo metteva in evidenza già nel 1988 come fosse necessario individuare dei gruppi di consumatori e le loro esigenze per strutturare l'offerta.
Egli suddivideva i turisti in 6 possibili gruppi, in base all'età, alle modalità di soggiorno (singolo o in gruppo) e alla provenienza: i giovani, che possono effettuare delle gite scolastiche in agriturismo con finalità di educazione ambientale, le famiglie, che in base alla presenza o meno di bambini hanno esigenze molto diverse, gli adulti che viaggiano individualmente, i gruppi di persone adulte, gli anziani, che hanno soprattutto problemi con i trasporti per raggiungere la località, e che spesso giudicano l'esperienza agrituristica non adatta alle proprie esigenze per la carenza di determinati servizi, infine gli stranieri, per i quali il problema principale è poter trovare degli operatori con i quali riuscire a comunicare.
Un problema spesso comune agli ospiti di agriturismi è la monotonia dell'esperienza, perche´ manca la possibilità di avere a disposizione un ventaglio di proposte, ad esempio per poter praticare sport, oppure escursioni, o ancora poter imparare degli aspetti della cultura locale.
E' compito dell'operatore agrituristico evitare che la vacanza risulti monotona, fornendo il supporto opportuno sia all'interno dell'azienda, che all'esterno, sfruttando le caratteristiche territoriali.
Per questi motivi, nel progettare le attività dell'agriturismo, è necessario chiedersi quali competenze è necessario avere, quali saranno i segmenti di clientela e in che misura dovranno essere soddisfatti, in base alle capacità aziendali e del territorio.