Le attività descritte nel paragrafo precedente vengono analizzate più dettagliatamente in questo paragrafo, in particolare i servizi di ospitalità, ristorazione, vendita dei prodotti, attività ricreative e di cultura.
L'ospitalità, come si deduce dalla legge, può essere svolta sia nella casa di abitazione dell'imprenditore, sia in abitazioni indipendenti ricavate dai locali aziendali dismessi all'attività agricola, sia in spazi aperti. Nei primi due casi è necessario che le camere siano dotate dei requisiti previsti dalle leggi regionali in materia di igiene, urbanistica, recupero edilizio e ristrutturazione, mentre l'ospitalità in spazi aperti consiste nella creazione dei cosiddetti agricampeggi, sia per campeggiatori, sia per la sosta dei caravans. Viene chiarito che anche gli agrocampeggi devono possedere i requisiti igienici previsti dalla legge, e che l'imprenditore non può decidere liberamente di creare una struttura per agrocampeggio senza il parere delle autorità competenti.
L'ospitalità deve essere stagionale, secondo quanto stabilito dall'articolo 2 della legge 730/85, ma, come afferma Di Ciaccia, il legislatore ha chiarito che l'avverbio si riferisce "alla durata del soggiorno dei singoli clienti. Gli ospiti non potranno soggiornare in una stessa azienda per un anno intero, ma per un periodo limitato". La stessa Di Ciaccia afferma che "sono i singoli ospiti che stabiliscono la durata del proprio soggiornare e questo periodo corrisponde alla stagionalità dell'ospitalità agrituristica".
La ristorazione consiste nel fornire pasti e bevande agli ospiti per la consumazione sul posto. La caratteristica di questa attività è che deve essere svolta con prodotti della propria azienda, o con prodotti tipici dell'area. La legge veneta sull'agriturismo stabilisce in che misura i prodotti devono essere propri, distinguendo le zone di montagna da quelle di pianura e collina, in quanto è evidente che le possibilità produttive delle aziende di montagna sono minori rispetto a quelle delle altre aree.
La vendita di prodotti propri non è un'attività prevista dalla legge quadro, ma risulta essere un'attività esercitabile dalle aziende, perche´ è una delle attività connesse al concetto di imprenditore agricolo dell'articolo 2135 del codice civile.
Di Ciaccia afferma che la vendita dei prodotti può avvenire secondo quattro ipotesi:
- nel primo caso si ha la vendita di prodotti agrari da parte dell'imprenditore agricolo, ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile, ma questa è una attività esercitabile indipendentemente dall'attività agrituristica;
- nella seconda ipotesi è l'imprenditore agrituristico che vende i prodotti ai propri ospiti durante il soggiorno, sotto forma di pasti e bevande (questa attività sarebbe sottintesa dalla legge nella somministrazione di pasti e bevande);
- nel terzo caso l'imprenditore vende agli ospiti agrituristici i prodotti tipici della zona, ottenuti in azienda o da altre aziende del luogo, per divulgare le tradizioni e la cultura dell'area;
- infine la quarta ipotesi prevede che siano venduti a terzi, non ospitati in azienda, dei prodotti tipici. In questo caso si potrebbe parlare di una vendita rientrante nella disciplina commerciale e non agrituristica o agricola, perche´ questa tipologia di prodotti riconosciuti dalla legge verrebbe vista alla stessa stregua di un souvenir turistico vendibile nei negozi commerciali.
L'organizzazione di attività ricreative e di cultura comprende delle tipologie di attività molto eterogenee fra loro, ad esempio gli sport, il turismo equestre, la pesca, la caccia, l'escursionismo, le lezioni didattiche, i corsi per imparare a preparare il pane o a cucinare i piatti tipici, le dimostrazioni di attività artigianali del luogo.
La necessità di sviluppare delle attività ricreative all'interno dell'impresa deriva dall'esigenza di differenziare la propria offerta per risultare più appetibili da alcuni segmenti di mercato, e per essere competitivi rispetto alle altre aziende.
In base all'attività svolta si possono tentare delle classificazioni delle aziende agrituristiche:
esistono agriturismi di carattere sportivo-ricreativo, storico-culturale, agro-formativo, naturalistico-ambientale, enologico-gastronomico, igienico-salutistico, equestre, venatorio, pesca-sportivo.
Ma, attualmente, vengono praticate delle ulteriori attività che stanno dimostrando delle buone prospettive di successo nell'agriturismo: l'agricoltura biologica, l'allevamento di razze in via di estinzione, l'ecoturismo spiegato da guide naturalistiche, la gestione del cicloturismo, dei campi sportivi, la creazione di corsi di artigianato alimentare e non.
Le attività ricreative risultano molto importanti nel successo del progetto agrituristico, perche´
"l'agricoltore...intuisce che deve dare alla propria azienda una precisa caratterizzazione che ne esalti le qualità peculiari... ma assai difficile è dotarsi della organizzazione necessaria e del corretto approccio verso questo nuovo modo di fare agriturismo, che richiede qualche investimento in più e soprattutto una più fitta rete di rapporti interpersonali e una più approfondita conoscenza del mercato del turismo e delle sue regole".